Una perizia grafologica agli atti
dell'inchiesta della Procura di Milano che ha portato
all'arresto, lo scorso 13 maggio, del ginecologo Severino
Antinori avrebbe accertato che la firma sui moduli del consenso
all'asportazione degli ovuli non sarebbe della giovane
infermiera spagnola che ha poi denunciato proprio la sottrazione
degli ovociti facendo scattare l'indagine, da poco chiusa e con
al centro le accuse di rapina, lesioni e sequestro di persona.
Intanto oggi è stato interrogato in Procura l'anestesista che
lavorava alla clinica Matris, Antonino Marcianò, accusato anche
lui di rapina degli ovuli e di sequestro di persona.
L'anestesista avrebbe raccontato di aver visto la giovane
firmare, anche se in modo frettoloso, i moduli di consenso. La
perizia grafologica, però, avrebbe stabilito che la firma non è
certamente quella dell'infermiera e, secondo gli inquirenti,
potrebbe essere stato lo stesso Antinori a firmare quella carte.
Per questo motivo gli viene contestata anche l'accusa di falso.
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