Bancarotta fraudolenta, riciclaggio
internazionale e reati tributari. Era un'associazione a
delinquere operativa in tutta Europa quella spezzata dal Comando
provinciale della Guardia finanza di Modena. L'operazione
'Barqueiro' ha messo in campo circa 40 perquisizioni in Italia e
all'estero coinvolgendo oltre cento finanzieri, le forze di
polizia di Portogallo, Slovenia e Spagna, col supporto di
Eurojust. Sei i provvedimenti di custodia cautelare emessi (3 in
carcere e 3 ai domiciliari) e 11 milioni di beni sequestrati.
Al vertice del sodalizio c'era un commercialista reggiano,
formalmente residente a Parma, ma da tempo trasferitosi in
Portogallo. Ben definito il modus operandi della banda: a loro
si rivolgevano imprenditori in odore di fallimento, alla ricerca
di un escamotage per evitare conseguenze penali. Qui entrava in
gioco la banda che traghettava le imprese, per lo più
emiliano-romagnole, verso il Portagallo. Per svuotarle degli
beni rimasti, prima che incombessero le sentenze di fallimento.
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