Il pm della Procura di Bari Federico
Perrone Capano ha chiesto 60 condanne a pene comprese fra
l'ergastolo e sei mesi di reclusione per altrettanti presunti
affiliati al clan Di Cosola accusati a vario titolo di
associazione mafiosa, estorsione, traffico di droga e armi. Tra
i reati contestati c'è anche l'omicidio di Giuseppe Mizzi,
l'operaio ucciso per errore a Bari Carbonara il 16 marzo 2011,
delitto contestato al boss Antonio Battista, ritenuto il
mandante, per il quale la Procura ha chiesto la condanna
all'ergastolo. Per l'omicidio di Mizzi sono già stati condannati
con rito abbreviato in secondo grado i presunti esecutori
materiali, Emanuele Fiorentino a 20 anni di reclusione e Edoardo
Bove a 13 anni e quattro mesi; il processo pende attualmente in
Cassazione.
Nel processo, denominato 'Pilastro', che si celebra col rito
abbreviato nell'aula bunker di Bitonto (Bari) dinanzi al gup
Sergio Di Paola, si sono costituiti parte civile i famigliari di
Mizzi, due imprese edili e l'Ance Bari e Bat.
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