"Non mi piacciono i comici che fanno i comizi, ma sono arrabbiato perchè Roma è messa male. La satira usata come un fioretto è quella che preferisco perchè con la spada a volte non riesci a far passare bene un messaggio e provochi piuttosto un'offesa": Max Giusti è pronto a conquistare la sua Roma con un grande show al Centrale del Foro Italico, il prossimo 14 luglio, mentre si prepara a debuttare sul canale NOVE con il gioco televisivo 'Boom!', prodotto da Endemol Shine Italy per Discovery Italia.
Lo spettacolo live si intitola 'Cattivissimo Max', ma Giusti, che su Radio2 Rai conduce nel weekend la trasmissione 'Cattive compagnie', così cattivo in fondo non è. Anzi è talmente buono - dice - da avere deciso, insieme alla produzione, di rinunciare 'a fare cassa' per realizzare uno spettacolo alla portata di tutti con un biglietto base da 15 euro. "Con certi musical - esclama - a quel prezzo compri solo la brochure!". Si punta al sold out con 6.000 spettatori e tante famiglie nel pubblico.
In un momento in cui "la città eterna è in involuzione e l'estate romana sta toccando i suoi minimi storici", Giusti, attraverso questo spettacolo, scritto con Giuliano Rinaldi e Marco Terenzi, vuole dedicare a tutti i romani due ore e mezza di grande allegria con un'analisi un po' cinica e spietata dell'attualità. Special guest il dj con cui lo showman ha iniziato a ballare, Paolo Pompei, in omaggio alla disco music.
Ci saranno anche i suoi personaggi, da Francesco De Gregori a Elton John, e la nuova esilarante parodia del prete di colore.
"Nella capitale tutto sembra fermo, non c'è la verve che c'è a Milano - osserva - la metro chiude presto la sera, le aiuole sono invase dalle erbacce, le strade piene di buche e i lampioni restano spenti perchè non ci sono i soldi che qualcuno s'è magnato! Vorrei che i romani riuscissero a riappropriarsi della loro meravigliosa città", aggiunge.
La speranza è che il nuovo sindaco "non debba fare troppi compromessi" gestendo il bene comune "con più trasparenza possibile". Sarà una "mission (quasi) impossible, ma se non riesce - conclude da romano verace - ci pensiamo noi a mandarlo via a calci nel c...".