Potrebbero confluire in un unico
fascicolo le due indagini principali condotte dalla Procura di
Ancona sul crac da 920 milioni di euro della vecchia Banca
Marche: l'inchiesta 'madre' a carico di 36 persone, tra ex
amministratori di BM, della controllata Medioleasing e
imprenditori (12 indagati anche per associazione per delinquere)
e l'indagine per bancarotta fraudolenta aperta dopo la
dichiarazione d'insolvenza sancita dal Tribunale di Ancona il 15
marzo scorso. Sarebbe questo l'orientamento del pool di pm che
stanno lavorando per chiudere le indagini. Resta invece autonomo
il filone d'inchiesta in cui dovrebbero essere raccolte le
decine di denunce per ipotesi di truffa presentate da
risparmiatori che hanno visto andare in fumo gli investimenti
dopo la risoluzione del vecchio istituto di credito. Intanto la
Commissione regionale di inchiesta ha approvato la relazione
finale, che indica varie e diffuse responsabilità, a vari
livelli e con diversi livelli di consapevolezza nel default.
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