(di Michele Monni)
(ANSAmed) - RAMALLAH, 15 MAG -"So benissimo perché gli ebrei
israeliani e i sionisti tentino di negare la Nakba. E' la prova
che il mito di 'una terra senza popolo per un popolo senza
terra' è appunto un mito. Creato per legittimare quello che è
stato fatto alla mia gente. E ora anche i più importanti storici
israeliani hanno dimostrato che si tratta di un semplice slogan
di comunicazione politica".
Questa la posizione espressa all'ANSA da Saeb Erekat,
segretario generale dell'Olp e storico negoziatore, nel giorno
in cui i palestinesi ricordano la 'Nakba' (la 'Catastrofe'), la
nascita nel 1948 dello stato di Israele ed il conseguente esodo
forzato per circa 700mila di loro.
Per questo stamattina a Ramallah sono risuonate le sirene
dalle Moschee a ricordo dell'evento. "Con la distruzione e la
pulizia etnica di 436 villaggi e il 70% della nostra gente
diventata profughi, non penso - ha sottolineato - che ci possa
essere ancora un dibattito sul fatto che la Nakba accadde". Ma
Erekat non ha sottolineato solo la condizione dei palestinesi
della Cisgiordania e Gaza, ma anche quella degli arabi cittadini
israeliani trattati come "cittadini di seconda classe, con
diverse leggi che li discriminano".
Il concetto di "Stato Ebraico, pilone della narrativa e della
storia israeliana", sfortunatamente sostenuto da diversi leader
internazionali incluso Matteo Renzi" è fatto - ha spiegato
ancora - "di espropriazioni in Galilea, a Jaffa e di espulsioni
della minoranza beduina a causa di una legge razzista che
distrugge il tessuto sociale palestinese al fine di consolidare
lo Sato Ebraico".
Il segretario politico dell'Olp ha poi sostenuto che il
progetto di Ben Gurion, sintetizzato dal motto "il vecchio
morirà e il giovane dimenticherà" in riferimento alle violenze
del primo conflitto arabo israeliano, "ha fallito". "Dopo 70
anni - ha detto - siamo ancora qui e oggi, nella Palestina
storica, tra il mare e il fiume Giordano, gli ebrei sono il
49,1%, una minoranza che domina su di una maggioranza".
Dopo aver espresso la propria sfiducia verso la comunità
internazionale in riferimento ai 50 anni (nel 2017) di
occupazione israeliana in Cisgiordania con "50 anni di forti
condanne senza nessuna azione", Erekat ha manifestato invece la
propria fiducia verso la società civile, "particolarmente quella
europea". "Questa - ha concluso - capisce che non è possibile
sostenere un regime coloniale e continuare a parlare di due
stati senza il riconoscimento dello Stato di Palestina".
(ANSAmed).