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Di Gioia, non no ucciso io Sciannimanico

Di Gioia, non no ucciso io Sciannimanico

'Collega vittima mi pagò 300 euro per fissare appuntamento'

BARI, 03 maggio 2016, 19:19

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Non ho ucciso il signor Sciannimanico e non avevo nessun motivo per farlo". Il pregiudicato barese Luigi Di Gioia, ritenuto dalla Procura di Bari l'esecutore materiale dell'omicidio di Giuseppe Sciannimanico, l'agente immobiliare ammazzato a Japigia il 26 ottobre 2015, ha negato di essere l'assassino, ma ha ammesso di essere stato lui a fissare l'appuntamento con la vittima nel giorno e nell'ora dell'omicidio. Di Gioia ne parla in una memoria depositata nell'incidente probatorio sulla perizia psichiatrica nei confronti di Roberto Perilli, il collega di Sciannimanico accusato di essere il mandante del delitto (entrambi sono in carcere). Fu Perilli, dice Di Gioia, a chiedergli di fissare un appuntamento con Sciannimanico, fornendogli una scheda telefonica e dicendogli di telefonare all'agenzia immobiliare dove la vittima lavorava spacciandosi per tale signor Lorusso.
    In cambio, dice di aver avuto da Perilli 300 euro.
   

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