"E' un clamoroso errore
giudiziario". Così l'avvocato Gianco Ferreri, difensore di
Maddalena Rizzi, la sessantatreenne ai domiciliari per il furto
da 7 milioni di euro messo a segno lo scorso 20 settembre in un
alloggio di Torino. La donna, titolare di una boutique, è stata
interrogata dal gip Stefano Vitelli e ha respinto ogni accusa,
dicendosi "addolorata" da un'inchiesta che la vede coinvolta
insieme alla figlia. "Sono profondamente convinto della sua
innocenza - spiega Ferreri - e mi attiverò per raccogliere tutti
gli elementi utili".
Rizzi è stata l'unica a rispondere alle domande. La figlia
Silvye Lanza, l'albanese Zef Zefi e il serbo Denis Jovanovic si
sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Secondo la
polizia, le donne avrebbero fornito ai complici le indicazioni
per compiere il furto in casa di una facoltosa cliente, di cui
erano diventate amiche. "Io parlo per la signora - commenta
Ferreri - e dico che se avesse sospettato una cosa del genere
sarebbe intervenuta per mettervi riparo".
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