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Scuola: stop a iscrizioni on line ma non ai contributi

Skuola.net, tante segnalazioni di comportamenti irregolari

Redazione ANSA ROMA

Acquisto di strumenti e materiali, manutenzione dei laboratori, attività extracurricolari: le scuole hanno spese importanti da sostenere. E poco importa se il ministero quest'anno ha aumentato il Fondo di funzionamento: senza l'aiuto delle famiglie non ce la fanno ad andare avanti. Anche quest'anno, tra gennaio e febbraio, sono giunte alla redazione di Skuola.net un centinaio di segnalazioni, richieste di aiuto di genitori che hanno visto quello che dovrebbe essere un contributo volontario spacciato per obbligatorio. A farne le spese spesso sono i ragazzi minacciati di non venire iscritti all'anno successivo o di non poter usufruire di alcuni servizi.

PIÙ SOLDI ALLE SCUOLE - Le iscrizioni online si sono chiuse oggi, ma il problema dei contributi no. 50, 80, 100, 150 euro a studente, richiesti come indispensabili per poter frequentare l'anno scolastico 2016-2017. Lo stesso anno che, stando al decreto che modifica i criteri per l'assegnazione del Fondo di Funzionamento delle scuole, vedrebbe arrivare più soldi alle scuole: si passerebbe agli attuali 111 milioni a 230.

LE SCUOLE CONTINUERANNO A CHIEDERE CONTRIBUTI - Facendo un rapido calcolo, secondo Skuola.net, a oggi questi soldi possono essere suddivisi in 8 euro a studente alle primarie e 24 euro agli istituti tecnici. Con l'aumento del Fondo di funzionamento, si passa da 8 a 20 euro a studente delle primarie, e da 24 a 36 a studente degli istituti tecnici. Un miglioramento che non servirà però a porre fine alla questione contributi: "Nuovi finanziamenti sono sicuramente ben accetti - dice Giorgio Rembado, presidente dell'Associazione Nazionale Presidi in un'intervista a Skuola.net - ma in un istituto di medie dimensioni la somma si traduce in 40 euro annui pro alunno, ancora non sufficienti per coprire le spese di funzionamento". "Nonostante l'aumento, una scuola superiore non può farcela senza il contributo volontario" concorda Salvatore Giuliano, preside dell'Itis Majorana di Brindisi.

CONTRIBUTO SCOLASTICO: COSA SUCCEDE A ROMA - Le scuole tentano il loro disperato tutto per tutto pur di non chiudere baracca e burattini. In un istituto professionale alberghiero romano si chiedono alle famiglie 150 euro a studente (circa 110 euro sopra le cifre del Fondo di funzionamento) spacciandole per obbligatorie. Restando nella Capitale, un istituto tecnico industriale ne chiede invece 80, pena la mancata iscrizione dello studente all'anno successivo.

NON PAGHI IL CONTRIBUTO? NIENTE REGISTRO - I casi non si fermano alla Capitale. A Domodossola, un istituto tecnico commerciale riscuote cifre che vanno dai 70 euro se i ragazzi frequentano la prima o la seconda, ai 110 euro per tutti gli altri. A chi non paga il contributo scolastico non è permesso di usufruire di laboratori e registro elettronico. Un altro istituto, stavolta di Sacile e Brugnera, chiede invece il versamento di cifre che partono dai 70 per arrivare ai 105 euro.

SE NON PAGHI, NON TI ISCRIVI - A Conegliano il mancato pagamento del contributo scolastico di 100 euro potrebbe costare l'iscrizione al quinto superiore, mentre in un professionale di Milano l'iscrizione ora viene accettata, ma a giugno va poi "perfezionata" pagando un contributo scolastico di 150 euro. Niente registro elettronico per chi invece non paga il contributo "volontario" di 50 o 100 euro in un liceo scientifico di Soverato.

SEGNALAZIONI AL MIUR - "Provvediamo a girare le segnalazioni al Ministero dell'Istruzione, che prende in considerazione caso per caso cercando di mettere un freno definitivo alla questione dei contributi scolastici volontari fatti passare per obbligatori" sottolinea Skuola.net ricordando che i contributi scolastici sono deducibili dalle tasse purché venga conservata ricevuta del versamento e nella causale sia stata specificata la dicitura "erogazione liberale per (almeno una delle seguenti motivazioni) innovazione tecnologica; ampliamento dell'offerta formativa; edilizia scolastica.

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