Giulio Regeni fu fotografato da uno
sconosciuto l'11 dicembre scorso in un'assemblea di un sindacato
indipendente egiziano e questo fatto lo aveva impaurito. Lo
hanno riferito al pm Sergio Colaiocco tre ricercatori
universitari, colleghi di Regeni, sentiti nel pomeriggio in
procura. La pista seguita ora dagli inquirenti è che il delitto
possa essere legato all'articolo scritto dal giovane, con un
pseudonimo, il 14 gennaio successivo e pubblicato su Nena News,
in cui riferiva anche di quella assemblea.I tre ricercatori
sentiti oggi lavorano rientrati in tutta fretta in Italia dopo
la morte del loro amico-collega, hanno ricostruito il quadro di
relazioni ed il contesto ambientale in cui lavorava e viveva
Regeni. Parlando dell'episodio della foto scattata al friulano,
probabilmente unico occidentale presente all'assemblea, da un
soggetto definito dal ricercatore fuori dal contesto della
riunione sindacale, i tre ricercatori hanno aggiunto che quella
circostanza lo aveva scosso.
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