"La pronuncia desta stupore e
amarezza; il merito non appare condivisibile. Infatti, quel
gesto di pace che è la benedizione pasquale non è stato allora
imposto a nessuno, ma fu conseguente a una adesione libera e
volontaria e avvenne in orario extrascolastico, nel pieno
rispetto della normativa vigente". Così, l'arcidiocesi di
Bologna, guidata da monsignor Matteo Zuppi, commenta con una
nota la sentenza del Tar dell'Emilia-Romagna, che ha annullato
la delibera con cui un consiglio d'istituto aveva autorizzato le
benedizioni a scuola nel 2015.
"Escludere la dimensione religiosa dalla scuola e pensare di
ridurla ad una sfera meramente individuale - secondo
l'arcidiocesi - non contribuisce alla affermazione di una
laicità correttamente intesa". La curia ricorda anche come lo
scorso la delibera passò "a grande maggioranza e attenendosi
rigorosamente alle regole in vigore".
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