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Vatileaks 2: si vuole chiudere indagine prima Giubileo

Vatileaks 2: si vuole chiudere indagine prima Giubileo

Papa costantemente informato su indagine

CITTA' DEL VATICANO, 10 novembre 2015, 09:10

Redazione ANSA

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Papa Francesco - RIPRODUZIONE RISERVATA

Papa Francesco - RIPRODUZIONE RISERVATA
Papa Francesco - RIPRODUZIONE RISERVATA

Gli inquirenti vaticani che indagano sulla sottrazione e la fuga di documenti riservati intendono chiudere l'inchiesta prima dell'inizio del Giubileo della Misericordia l'8 dicembre. Lo apprende l'ANSA. Le indagini stanno proseguendo con audizioni di persone informate sui fatti. Al momento non ci sono nuovi indagati.

Papa costantemente informato su indagine - Papa Francesco è costantemente informato sull'andamento dell'inchiesta sulla sottrazione e la fuga di documenti riservati della Santa Sede. Intanto, rimane in cella mons. Lucio Vallejo Balda, arrestato oltre una settimana fa insieme alla ex consulente vaticana Francesca Immacolata Chaouqui, subito tornata in libertà per la sua collaborazione con le indagini.

In arrivo a Roma atti inchiesta Terni - Sono attesi nelle prossime ore a Roma gli atti dell'inchiesta avviata a Terni e che vede indagati Francesca Chaouqui, la lobbista coinvolta nello scandalo Vatileaks 2 e il marito Corrado Lanino. Nei loro confronti il pm umbro Elisabetta Massini ipotizza i reati di estorsione e intrusione nell'archivio informatico. L'incartamento, quindi, sarà presto a disposizione dei pm di piazzale Clodio. L'inchiesta nasce da un filone di quella condotta sempre a Terni sul dissesto della curia locale e su una serie di operazioni immobiliari tra cui la compravendita del castello di San Girolamo, a Narni. Una struttura di proprietà del comune che nel 2010, secondo gli inquirenti, venne acquistato da una società immobiliare (ritenuta riconducibile a uomini della curia ternana) con un'asta considerata truccata dagli investigatori. In questo ambito sono emerse intercettazioni telefoniche che hanno portato all'iscrizione della Chaouqui e del marito. Dagli accertamenti sarebbero poi emerse possibili intrusioni in computer legati in qualche modo al Vaticano.
   

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