Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Germania, dopo 25 anni il puzzle della Stasi ancora incompiuto

Germania, dopo 25 anni il puzzle della Stasi ancora incompiuto

Mezzo miliardo di documenti che la polizia segreta della ddr cercò di distruggere

05 ottobre 2015, 16:59

Redazione ANSA

ANSACheck

Germania: mezzo miliardo documenti Stasi ancora da decifrare - RIPRODUZIONE RISERVATA

Germania: mezzo miliardo documenti Stasi ancora da decifrare - RIPRODUZIONE RISERVATA
Germania: mezzo miliardo documenti Stasi ancora da decifrare - RIPRODUZIONE RISERVATA

(di Pierluigi Menitti)

BERLINO - Nulla ricorda oggi le stanze fuligginose e male illuminate in cui gli uomini della Stasi, il famigerato servizio di sicurezza della Germania dell'Est, si affannavano per distruggere quel che potevano dei milioni di incartamenti sulle "vite degli altri", raccolti nel corso di quattro decenni. Erano le notti successive alla caduta del Muro di Berlino e il tempo per far sparire almeno gli atti più sensibili era contato. Oggi, 25 anni dopo la Riunificazione tedesca, mezzo miliardo di frammenti di quelle carte sono la materia prima di un'opera da Guinness: la ricomposizione di un immenso "puzzle", che da più di due decenni gli esperti cercano di ricostruire. E il lavoro, giunti a questo importante anniversario del quarto di secolo, può considerarsi ancora agli inizi.

Alla Stasi sapevano che niente sarebbe rimasto come prima. Annientare tutto era l'ordine irrevocabile. Alcuni atti furono bruciati, altri resi illeggibili impastando carta e acqua in enormi sfere di cartapesta, altri ancora semplicemente triturati. Il 20% - alcuni dicono il 50% - andò distrutto. Rimasero gli atti intatti e i frammenti. Qualcuno ha stimato che ci vorrebbero 800 anni per rimettere tutto insieme. Ma ora un computer e un software promettono di accelerare i tempi. Oggi, quelle stanze, un tempo polverose, appaiono bianche e linde, asettiche come camere d'ospedale. Nell'edificio squadrato del vecchio ministero del servizio di sicurezza della Ddr a Berlino, l'ANSA, con l'associazione della stampa straniera, ha visitato l'ala in cui i responsabili dell'apposito ufficio federale custodiscono il delicato tesoro affidatogli dal nuovo Stato tedesco: gli atti della Stasi. Nel piano sotterraneo ci sono gli archivi: dossier custoditi in ordine alfabetico nei casellari.

Ogni cittadino, facendo richiesta, può consultare il proprio. In alto, con le finestre affacciate sui tetti dei casermoni del quartiere orientale di Lichtenberg, Olaf Sobolewski, giovanotto biondino e occhialuto sulla trentina, coordina il gruppo di lavoro che prova a rimettere insieme il puzzle dei documenti perduti. A un tavolo siedono due esperti, un uomo e una donna, giovanissimi anche loro. Sparsi di fronte hanno centinaia di piccoli pezzi di carta, raccolti da sacchi di juta stracolmi di frammenti che sembrano coriandoli. Gli esperti dividono i pezzi del puzzle manualmente in mucchietti, separandoli per tipo di scrittura, carta, colore, poi li raccolgono in scatole speciali. "Il primo lavoro manuale è necessario per raccogliere i pezzi omogenei e rendere più semplice la successiva opera del computer", spiega Sobolewski.

Da qualche tempo, infatti, l'operazione finale è affidata alla bontà dell'innovazione digitale: i pezzi del puzzle vengono scansionati, poi ricomposti attraverso le elaborazioni algoritmiche di un software creato dal Fraunhofer Institute. Prima c'erano solo le mani dell'uomo. Dal 2013 è arrivata la tecnologia a velocizzare il lavoro. Un sacco al mese, questo è quanto riescono a smaltire i 9 addetti coinvolti nel progetto: "Avessimo più gente a disposizione potremmo andare più spediti, ma per ora ci accontentiamo", conclude Sobolewski.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza