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Caso Claps, a 5 anni dal ritrovamento del corpo di Elisa, ancora chiusa la Chiesa della Trinità

Sono trascorsi quasi 22 anni da quel 12 settembre 1993, quando, a Potenza, scomparve Elisa Claps, studentessa 16enne. Il suo cadavere fu ritrovato il 17 marzo 2010 nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità del capoluogo lucano. Per quell'omicidio un uomo, Danilo Restivo, che corteggiava la ragazza, è stato condannato in via definitiva a 30 anni di reclusione. 

Alla vigilia del 22/mo anniversario della scomparsa, dopo depistaggi, vane ricerche e inutili sopralluoghi, non tutti i misteri sono però stati svelati. E la chiesa della Trinità resta ancora chiusa. Più di anno fa, nel luglio del 2014, l'area della chiesa è stata transennata a causa della caduta di calcinacci: ora tutto il perimetro è occupato da impalcature e teloni, quasi a "nascondere" una ferita mai rimarginata nel "cuore" del centro storico di Potenza.

Fin dalle prime ore successive alla scomparsa, quella domenica di 22 anni fa, Restivo dichiarò alla Polizia di aver incontrato Elisa per l'ultima volta nella chiesa della Trinità ma di averla poi vista uscire: nel 1995 fu condannato per falsa testimonianza. Restivo, che si è sempre dichiarato innocente, uccise Elisa nel sottotetto.

Le ricerche, i sopralluoghi (in un caso anche nella chiesa della Trinità) e le segnalazioni della presenza di Elisa anche all'estero hanno fatto da cornice ai primi 17 anni della vicenda. Decisiva per le indagini e per la successiva condanna definitiva di Restivo (ora detenuto in Inghilterra dove deve scontare 40 anni di reclusione per l'omicidio, il 12 novembre 2012, di una sarta, Heather Barnett, sua vicina di casa) fu la scoperta del cadavere della ragazza, fatta nel 2010 da alcuni operai impegnati in lavori di ristrutturazione della Chiesa.

Il giorno dopo, la Chiesa della Trinità fu chiusa, poi fu sottoposta a sequestro giudiziario dal primo aprile 2010 al 13 aprile 2012. La chiesa - gravemente danneggiata da infiltrazioni e dalla mancanza di manutenzione - resta chiusa in attesa dei lavori di restauro. Mentre la famiglia Claps e la città di Potenza restano in attesa di conoscere un'altra verità: il ritrovamento è stato una messa in scena? Qualcuno aveva ritrovato il cadavere ben prima del 17 marzo 2010? Nelle prossime settimane, alcune risposte, seppur parziali, potrebbero arrivare dalla sentenza del processo in cui sono imputate per falsa testimonianza le due signore delle pulizie della chiesa, madre e figlia, accusate dall'allora viceparroco di aver visto il cadavere di Elisa almeno due mesi prima del "ritrovamento ufficiale".

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