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Università: test professioni sanitarie, più duri di medicina

Università: test professioni sanitarie, più duri di medicina

Boom iscritti a fisioterapia, dove passa in media uno su 14

04 settembre 2015, 14:34

Redazione ANSA

ANSACheck

Test professioni sanitarie - RIPRODUZIONE RISERVATA

Test professioni sanitarie - RIPRODUZIONE RISERVATA
Test professioni sanitarie - RIPRODUZIONE RISERVATA

Grande interesse per accedere ad alcuni dei corsi delle Professioni Sanitarie, di cui oggi si svolgono le prove di ammissione. Diventare fisioterapisti, logopedisti, dietisti o ostetrici è, infatti, ben più difficile che diventare medici: in base al rapporto tra posti disponibili e candidati, per queste facoltà le possibilità sono minori rispetto a Medicina. E' quanto emerge da una rielaborazione di dati di Skuola.net sul rapporto tra posti disponibili e iscritti al test di professioni sanitarie 2015 di un campione di 14 università italiane. Per contro, c'è anche chi avrà un destino più facile: sono quei candidati iscritti ai test per i corsi di laurea "dimenticati" delle Professioni Sanitarie. Per loro, il successo è assicurato. Il test da incubo per eccellenza? Fisioterapia. Di media passerà solo un candidato su 14. Ma ci sono atenei dove la sfida sarà particolarmente difficile: si tratta ad esempio dell'Università di Pisa, dove per 680 iscritti saranno disponibili solo 22 posti. E quindi? Passerà solo 1 su 31. A Cagliari non va meglio: per diventare fisioterapisti c'è solo 1 posto ogni 25 persone. Messina? Passa solo 1 su 23. Di contro è a Brescia la situazione migliore: se qui entra 1 candidato su 9, però, non bisogna pensare che sia impresa facile.

Basta ricordare che per il test di Medicina, considerato il test selettivo per eccellenza, il rapporto di quest'anno è di 1 su 6. All'assalto alla roccaforte del numero chiuso prenderanno parte anche i ragazzi che si fronteggeranno per entrare a corsi come Logopedia, Dietistica, Ostetricia. Anche qui la selezione è durissima. Di media supererà il test di ingresso circa 1 su 9 per Logopedia, 1 su 8 per gli altri due corsi. Insieme a Fisioterapia, sono i più impegnativi dell'anno 2015. Di contro, ci sono corsi delle professioni sanitarie dove la concorrenza è meno spietata. E ce ne sono altri, addirittura, talmente "snobbati" dalle aspiranti matricole, che i posti disponibili sono superiori alla richiesta. Del primo tipo fa parte Infermieristica: tantissimi sono gli iscritti al test, compensati però da buon numero di posti. Di media entra 1 su 2. Anche qui, tuttavia, esistono differenze tra gli atenei. Se a Brescia c'è posto all'incirca per tutti gli iscritti al test, a Cagliari la spunta solo 1 su 6. Del tipo "test di serie B", invece, con uno sparuto nugolo di candidati a contendersi, generalmente, pochi posti (ma abbastanza per far contenti tutti e anche di più), fanno parte in particolare 5 corsi: Assistenza Sanitaria, Tecniche Audiometriche, Tecniche Audioprotesiche, Educazione Professionale e Tecniche della Prevenzione sui Luoghi di Lavoro. Qui per entrare la concorrenza è quasi nulla. Gli iscritti al test di Assistenza Sanitaria, ad esempio, hanno già un piede in facoltà: il rapporto posti/iscritti alla prova è 1:1. Mentre quindi le aule per il test di Fisioterapia o Logopedia si affollano, altre rimangono vuote. Succede a Bari: qui Tecniche della Prevenzione sui Luoghi di Lavoro sono stati messi a bando 4 posti. Pochi, pochissimi: ma nessuno li vuole. Le richieste, infatti, sono pari a 0. Più disponibilità che domanda anche alla Statale di Milano, dove per il corso di Assistenza Sanitaria ci sono 30 domande per 19 sedie in aula. Lo stesso accade a Brescia, dove per lo stesso corso sono solo 2 aspiranti matricole a lottare per i 52 posti liberi. A Parma, allo stesso modo, sarà facilissimo entrare al corso di Tecniche Audioprotesiche: 15 sono gli iscritti per 23 banchi. Per loro, la battaglia è già vinta.

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