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Per Uber ostacoli e polemiche in tutto il mondo

Per Uber ostacoli e polemiche in tutto il mondo

Dall'Europa al Brasile tassisti in piazza contro nuovo servizio

26 maggio 2015, 19:20

Redazione ANSA

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Il quartier generale di Uber a San Francisco © ANSA/AP

Il quartier generale di Uber a San Francisco © ANSA/AP
Il quartier generale di Uber a San Francisco © ANSA/AP

Dall'Europa, all'India, passando per il Brasile. Uber, la popolare app californiana che mette in contatto tramite smartphone passeggeri e autisti, non ha mai avuto vita facile e, da quando è stata creata, ha provocato polemiche e soprattutto le violente proteste dei tassisti. Lanciata nel 2010 a San Francisco, in quattro anni la compagnia dei due startupper, Garrett Camp e Travis Kalanick, opera in oltre 200 città sparse in 45 Paesi nel mondo e ha raggiunto un valore di 40 miliardi di euro grazie a nuovi investitori.

Alla crescente popolarità del servizio è conseguita una escalation di proteste dei tassisti in diverse città europee, dove lo scorso anno i tassisti di Londra, Parigi, Berlino, Madrid e di altri capitali, sono scesi in piazza per protestare contro l'applicazione della società californiana colpevole, a loro avviso, di infrangere i regolamenti locali per la concessione delle licenze. Le proteste si sono poi allargate anche nel resto del mondo. Proprio in questi giorni, migliaia di tassisti hanno manifestato in Messico per denunciare la concorrenza sleale non solo di servizi come Uber e Cabify, ma anche dei "taxi pirata", che funzionano come quelli regolari, ma non pagano le tasse. Molti i Paesi che hanno vietato il servizio.

L'ultimo, in ordine di tempo, è il Brasile dove il 29 aprile scorso il tribunale ha accolto il ricorso dei tassisti locali determinando la sospensione delle attività di Uber in tutto il Paese. Prima erano stati l'India, la Thailandia, l'Olanda, la Spagna, la Francia e lo stato Usa del Nevada. In Belgio, un tribunale ha messo al bando il servizio, mentre l'associazione di categoria di Berlino ha ottenuto una specie di provvedimento cautelare nei confronti dell'applicazione. In altri Stati, quali Vietnam, Singapore, Cina e Indonesia, l'azienda americana è nel mirino di alcune dispute legali all'esame dei vari tribunali. 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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