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Scuola: Giannini vede sindacati, posizioni restano lontane. Confermata mobilitazione

Renzi ribadisce: "bisogna dialogare con i prof"

Ognuno sostanzialmente fermo sulle proprie posizioni. E' questo, in estrema sintesi, il risultato dell'incontro che si è svolto tra il ministro Giannini e i sindacati della scuola, mentre da Firenze il Premier Renzi ribadiva che sulla scuola "bisogna ascoltare i genitori, parlare con gli studenti, dialogare con gli insegnanti".

Confermate dunque le iniziative di mobilitazione già proclamate (sciopero della prima ora di servizio per tutti gli scrutini in ciascuna delle prime due giornate di svolgimento; iniziative a livello territoriale e nelle scuole; fiaccolate, il 5 giugno, nelle principali città) con conseguente appello del ministro Giannini al "senso di responsabilità".

L'appuntamento era stato sollecitato da Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Gilda e Snals perché a loro parere il ddl Buona scuola, approvato dall'Aula della Camera e ora entrato in Senato, lascia irrisolte molte criticità. Criticità che restano tutte in piedi dopo l'incontro odierno.

"Non c'è stata nessuna apertura sul precariato e neppure sui presidi. L'unico spiraglio riguarda la valutazione dei docenti" ha riferito il compatto fronte sindacale al termine del confronto al quale ha partecipato pure l'associazione dei presidi che, in contro coro, ha invitato il Governo a non fare ulteriori passi indietro sulle funzioni attribuite ai dirigenti scolastici.

"Questo provvedimento non porterà benefici alla scuola ma difficoltà e tensioni. E l'inizio del prossimo anno scolastico sarà all'insegna del caos" ha commentato il segretario generale della Cisl scuola, Francesco Scrima aggiungendo che assieme alle altre sigle aspetterà l'esito del dibattito in Senato per decidere se mettere in campo ulteriori azioni di lotta.

"L'unica disponibilità ad approfondire, e tutta da verificare - ha confermato il segretario generale della Uil scuola, Massimo Di Menna - è stata mostrata sulla composizione del comitato di valutazione". Il ministro ha, infatti, affermato che sul tema della valutazione è possibile "specificare ulteriormente i contenuti del testo per garantirne ancora di più l'oggettività pensata e voluta dal Governo". Ha quindi invitato i sindacati a portare proposte concrete per trovare una mediazione.

Di "incontro surreale" ha parlato il segretario generale della Flc-Cgil, Mimmo Pantaleo: "dicano in maniera chiara che non vogliono cambiare nulla, invece di annunciare inesistenti aperture". Esplicito il coordinatore della Gilda, Rino Di Meglio per il quale la convocazione al Miur "è stata soltanto un atto di cortesia, ma è chiaro che non ci sono significativi margini di trattativa sui nodi cruciali del ddl il cui impianto complessivo resta inaccettabile". E per lo Snals è evidente che " l'unilateralità introdotta con la figura del super-preside rispecchia quella adottata dal premier Renzi e dai membri del suo governo". Resta granitico anche il giudizio negativo delle opposizioni. Nichi Vendola (Sel) si è detto pronto a una raccolta di firme per un referendum contro la "cattiva scuola di Renzi". E i parlamentari del M5S denunciano che il governo e la maggioranza "da giorni millantano di voler ascoltare il mondo della scuola e apportare modifiche al Ddl Istruzione, ma alla prima prova dei fatti hanno dimostrato che la loro è un'apertura solo di facciata, a uso e consumo elettorale in vista delle Regionali".

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