Tradizioni conservatrici e modernità convivono nella regione iraniana del Sistan e Baluchistan, al confine sud-orientale con il Pakistan e affacciata sul Golfo dell'Oman. Prevalentemente abitata da sunniti di etnia Baluchi, e rimasta per decenni ai margini dello sviluppo economico del Paese, ora cerca il rilancio con la Free Zone di Chabahar. Una zona franca che si propone agli investitori iraniani e stranieri come un polo portuale e industriale con accesso diretto all'Oceano Indiano, al di fuori dunque dello Stretto di Hormuz, e guarda anche allo sviluppo turistico delle sue spiagge, con il progetto di attrezzare un'area di 30 ettari con alloggi, cinema e parco divertimenti. Ma intanto la Free Zone, istituita 20 anni fa, ha già portato molte merci a Chabahar, dove il bazar tradizionale convive ormai da tempo con moderni centri commerciali. E se le donne di Chabahar girano coperte da capo a piedi, benché il loro chador sia talvolta colorato da caratteristici ricami, e le bambine restano a casa mentre i loro coetanei si divertono a tuffarsi in mare, la modernità si può intravvedere anche nella biancheria intima femminile esposta senza pudore nei negozi moderni. Oppure nelle eleganti scarpe dal tacco sottile che possono talvolta spuntare sotto l'orlo di chador, o nei capelli tinti con cui alcune ragazze cercano di imitare la raffinata eleganza delle loro coetanee di Teheran. Chabahar guarda dunque al futuro, e attende la fine delle sanzioni per poter fare da traino allo sviluppo di tutta la regione. Ma intanto è ancora la pesca ad occupare molti uomini locali, con pescherecci che restano fuori fino a due mesi per tornare poi con la stiva carica di tonni congelati. Mentre altri passano le ore in attesa di essere chiamati come braccianti, oppure sono emigrati in Oman, anche se a Chabahar il tasso di disoccupazione è inferiore ad altre zone della regione. Fuori della città, il territorio è in gran parte desertico - ma alcuni aridi paesaggi sono di grande suggestione - mentre una laguna riporta in vista la vita poco lontano. Tra le tracce del passato i resti del villaggio portuale di Tis, che risale a 2500 anni fa e conobbe la conquista di Alessandro il Grande, un castello portoghese e un edificio religioso di epoca qajara.
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