Le Regionali come banco di prova per il rinnovamento di una FI, sempre più vicina a un 'restyling' anche in Parlamento. Silvio Berlusconi, dopo il sì definitivo all'Italicum resta lontano da un 'revival' del Nazareno benché a Palazzo Madama, complice la trincea della sinistra Pd, possa risultare decisivo sulle riforme.
Ma in questi giorni il leader di FI non ha cambiato idea sul futuro prossimo del suo partito, sempre più legato ad un'opposizione 'tout court' al renzismo, da mettere in campo già nella campagna per le Regionali. Una campagna che, nell'idea dell'ex Cavaliere, servirà a FI anche per misurarsi con le altre anime del centrodestra. Berlusconi scenderà in campo sabato a Genova, a fianco di quel Giovanni Toti che, oltre ad essere il candidato a lui più vicino, è anche il nome sul quale - con il Pd diviso in Liguria - in FI sono convinti che si potrebbe puntare.
Poi, il 13 e 14 maggio, l'ex premier sfiderà il 'ribelle' Raffaele Fitto 'in casa', tenendo comizi in quella Puglia dove, al di là del favorito Michele Emiliano, la vera sfida che si sta delineando è quella tra il candidato voluto da FI, Adriana Poli Bortone e Francesco Schittulli, sostenuto, tra gli altri dai 'Ricostruttori' e dai centristi di Angelino Alfano. E non è un caso che Ncd abbia organizzato una direzione nazionale nella quale, oltre a Schittulli e Flavio Tosi, tra gli invitati figurano (con la sorpresa un po' piccata dei vertici di FI) anche Spacca e Ricci, candidati nelle Marche e in Umbria e sostenuti anche da FI.
"E' l'inizio di un progetto a lungo termine", evidenziano dall'entourage di Ndc osservando come Spacca e Ricci siano innanzitutto dei loro candidati, e alzando il prezzo su quell' 'occupazione' del campo dei moderati per la quale anche Fitto si sta muovendo. In Parlamento, infatti, il lavoro sui gruppi autonomi fittiani sembra essere ormai in fase avanzata (al Senato si sarebbe già scelto il capogruppo): resta da vedere se sarà ultimato prima o dopo le Regionali. Con una postilla: negli stessi giorni anche i 'verdiniani', soprattutto al Senato, potrebbero fare un passo parallelo ma in direzione contraria, quella riformista. Una direzione che resta 'presente' tra i senatori azzurri e non un caso se oggi, mentre il Mattinale ('house organ' di Renato Brunetta) lanciava l'idea di un referendum per l'abrogazione dell'Italicum, Matteoli la definiva "inutile".
Ma è alle Regionali che Berlusconi sta pensando. Il leader di FI, che ha accolto l'indagine per aggiotaggio nei confronti del cda di Ei Towers senza particolari scatti d'ira - è la solita storia, ormai è una presa d'atto, derubricano il dossier ambienti di Arcore - domani pomeriggio sarà a Roma per incontrare i candidati pugliesi. Giovedì sera l'appuntamento con gli 'azzurrini' mentre all'orizzonte non c'è alcun rendez-vous con Denis Verdini, segno che le parti restano distanti. Poi inizierà la campagna per le Regionali, con possibile chiusura in in Puglia. E tra le tappe certe, anche la Campania di Caldoro.
