Tre vite in una. Mario Fiorentini, combattente partigiano a 97 anni si racconta come un "umanista, gappista e matematico". Intellettuale romano comunista e di famiglia ebrea prima dell'inizio della guerra aveva fondato con Plinio De Martiis una compagnia di teatro classico di prosa. Tra i registi che hanno collaborato con loro, Luigi Squarzina, Adolfo Celi, Mario Landi. Tra gli attori anche un giovane Vittorio Gassmann. Fiorentini frequentava l'ambiente letterario e artistico della Capitale tanto che - come racconta lui stesso - quando i tedeschi rastrellarono la sua famiglia riuscì a salvarsi e si rifugiò a via Margutta dove visse per due settimane 'ospite' di Emilio Vedova, Giulio Turcato e Afro Basaldella. Tra le azioni che condusse anche un "attacco manu militari al sindacato professionisti ed artisti presieduto da Marinetti, Govoni e Pavolini".
Dopo l'8 settembre l'ingresso nei Gap. "Io - racconta - sono partito soldato anti-militarista e sono diventato gappista". Moltissimi gli attacchi messi in atto nei mesi di guerriglia a Roma tra cui quello di via Rasella. L'idea - racconta - nacque nella casa nella casa nella quale vive con la moglie a via del Boccaccio. All'epoca "ci abitavano i miei zii e a volte mi fermavo a dormire in un piccolo vano che avevano con un lettino". Dopo l'attacco l'eccidio delle Fosse Ardentine, "del quale abbiamo saputo due giorni dopo che era avvenuto". "La responsabilità di quel massacro - dice - fu del ministro degli Interni Buffarini Guidi e di Kappler".
Dopo la guerra Fiorentini da autodidatta, sostenuto dalla moglie, inizia gli studi liceali e poi quelli universitari. Fiorentini è così diventato docente di Geometria superiore all'Università di Ferrara. I suoi studi di matematica sono stati ripresi e approfonditi in tutto il mondo ed hanno fatto dell'ex gappista un matematico di fama internazionale.