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Un mazzo di rose sulla lapide di Piersanti Mattarella

Un mazzo di rose sulla lapide di Piersanti Mattarella

Fiori bianchi e arancioni per l'ex presidente della Regione Siciliana ucciso nel 1980

31 gennaio 2015, 18:43

Redazione ANSA

ANSACheck

FIORI LAPIDE MATTARELLA - RIPRODUZIONE RISERVATA

FIORI LAPIDE MATTARELLA - RIPRODUZIONE RISERVATA
FIORI LAPIDE MATTARELLA - RIPRODUZIONE RISERVATA

Sotto una pioggia battente che da due giorni imperversa su Palermo, l'elezione di Sergio Mattarella, primo palermitano a salire sul Colle, è stata festeggiata in modo sobrio da parenti e amici, in una sorta di filo diretto, tra telefonate e sms. Uno stile low profile, come quello che ha scandito l'intera vita, privata e politica, del neo presidente. Tutti incollati davanti alla Tv a seguire prima le votazioni dei grandi elettori e poi il countdown dello spoglio, fino al raggiungimento del quorum. E se i figli Bernardo, Laura e Francesco, con la zia Maria e alcuni nipoti sono stati i primi ad abbracciare il nuovo capo dello Stato nell'abitazione romana dove erano riuniti, a Palermo l'altro ramo della famiglia, quello del fratello Piersanti, assassinato dalla mafia il 6 gennaio del 1980, si è radunato nella casa in via Libertà, adiacente a quella di Sergio Mattarella, che qui trascorre spesso i week-end. "Siamo felici e mentre guardavamo lo spoglio tutti insieme, quando è uscito il risultato, ci siamo commossi. Noi siamo contenti ed emozionati, lui lo vedo già indaffarato", dice da Roma il figlio Bernardo. Gli fa eco da Palermo il cugino che porta il suo stesso nome, Bernardo, ex deputato regionale Pd, figlio di Piersanti, con la madre Irma Chiazzese, sorella di Marisa, moglie del Capo dello Stato morta tre anni fa, e i figli hanno sciolto la tensione in un caloroso abbraccio familiare.

"Abbiamo atteso il risultati con grande serenità", si limita a dire il nipote del neo presidente. Felice anche Piersanti Argiroffi, figlio di Maria Mattarella e di Alessandro, docente universitario a Palermo: "A chi capita di avere uno zio Capo dello Stato?", afferma, mentre si prepara a partire per Roma con la famiglia. Da una casa all'altra, il sentimento è unanime. Come nell'appartamento dell'economista Salvatore Butera, storico consulente di Piersanti e compagno di liceo di Sergio, "l'uomo giusto - dice, circondato da un gruppo di amici - per quel ruolo fondamentale di garanzia. Ha le competenze e le qualità umane per essere un ottimo presidente". Giuseppina Terranova, 83 anni, amica e collaboratrice dei Mattarella da oltre cinquant'anni, rimarca "il taglio morale di Sergio, poche persone sono come lui; è riuscito a riunire il Pd, farà altrettanto col Paese. Avere un uomo così, è una fortuna per l'Italia intera". Manuela Siragusa Costamante, che da quindici anni abita al quinto piano dello stabile proprio sotto l'appartamento del Capo dello Stato lo descrive come "una persona positiva e di grande umanità, più che riservato lo definirei discreto". E un altro condomino, Michele Castronovo, scherza: "Sto andando in palestra, dove ho invitato tante volte Mattarella, ma senza risultati: è un po' pigro. L'ho visto un mese fa alla riunione di condominio, mi sa che la prossima riunione la faremo al Quirinale". Non crede a quanto accaduto, Carmelo Chillemi, portiere dello stabile di via Libertà: "Se una settimana fa me lo avessero detto non ci avrei creduto, spero possa contribuire a far uscire l'Italia dalla crisi".

Grande entusiasmo anche alle Eolie, dove "Sergiuzzu", così chiamano Mattarella, si rifugia ogni tanto per le vacanze. Ma se il suo predecessore Giorgio Napolitano ama la vulcanica Stromboli, lui preferisce la più tranquilla Lipari. A Castellammare del Golfo, il paese del trapanese di cui è originaria la famiglia Mattarella, il sindaco Nicola Coppola, ex Dc eletto in una lista civica, ha già appeso la fotografia del neo presidente della Repubblica. "E' la prima cosa che ho fatto - spiega - Concorderò con lo staff del presidente l'organizzazione di una festa". E proprio mentre in casa Mattarella si faceva festa, qualcuno ha lasciato un mazzo di rose bianche e arancioni accanto alla lapide che ricorda, in via Libertà, l'uccisione di Piersanti. Trentacinque anni dopo, nel giorno che passerà alla storia per l'elezione del fratello alla più alta carica dello Stato, c'è chi ha deciso di rendere omaggio anche a lui, lasciando i fiori su un muretto proprio accanto alla lapide che lo ricorda: "Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede". 

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