Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Cronaca
  1. ANSA.it
  2. Cronaca
  3. Valanghe sull'arco alpino, due morti tre feriti

Valanghe sull'arco alpino, due morti tre feriti

Due grosse slavine sulla Cima della Neve a Riva di Tures, 3 feriti

Due valanghe di enormi dimensioni hanno investito un gruppo di scialpinisti che stava salendo verso Cima della Neve (2.925 m), sopra Riva di Tures. Il bilancio E' di tre feriti, di cui uno grave, e un morto. La vittima è un uomo, Hartmann Stifter, di 57 anni di Brunico, un appassionato di scialpinismo e mountainbike.

In Alto Adige: complessivamente otto slavine
Sul pendio di Cima della Neve al momento del distacco della slavina si trovavano una trentina di scialpinisti. La prima valanga, partita dalla vetta, ha causato con una sorta di reazione a catena altre sette slavine. Complessivamente otto persone sono state travolte dalle masse nevose. Sei sono state subito liberate e soccorse dai compagni, mentre due sono stati trascinati per oltre 300 metri. Per mettere in salvo gli altri scialpinisti è stato instaurato un ponte aereo verso la valle con elicotteri del 118, dell'Aiut Alpin e della Guardia di finanza. Il ferito grave è stato trasportato all'ospedale di Bolzano, solo verso l'imbrunire è stato recuperato sotto un metro e mezzo di neve la salma del disperso. 

Scialpinista italiano muore sotto valanga in Austria
Uno scialpinista italiano è morto sotto una valanga in Austria. L'uomo di 48 anni, di Ponteranica (Bergamo), è stato travolto da un'enorme slavina durante un'escursione in solitaria sul Madrisajoch (2.612 m), sopra Gargellen nel Vorarlberg. L'incidente si è verificato ieri, ma solo oggi la salma è stata recuperata dal soccorso alpino. L'allarme era stato lanciato ieri sera dalla moglie dello scialpinista, che non l'aveva visto rientrare in albergo. Si è immediatamente alzato in volo un elicottero della polizia austriaca monito di termocamera, che consente la localizzazione di persone sotto la neve. Nella notte l'intervento è stato però interrotto. Questa mattina la salma è stata infine trovata sotto mezzo metro di neve. L'uomo, che aveva l'Arva, con ogni probabilità ha causato lui stesso il distacco della valanga di enormi dimensioni. Il pericolo valanghe era marcato (grado 3 di 5). La polizia, come è prassi in Austria, non ha reso note le generalità dell'uomo.

Valanghe in Alto Adige, fra le cause l'aumento della temperatura
A favorire la formazione delle valanghe che hanno colpito l'Alto Adige è stato un rialzo delle temperature della zona in questi giorni, dopo il freddo gelo di Capodanno. Lo afferma Giampiero Maracchi, climatologo dell'università di Firenze, secondo cui il fenomeno è sempre più frequente a causa dei cambiamenti climatici. ''Le valanghe sono dovute sostanzialmente ad una variabilità nelle temperature, e si verificano quando queste si alzano - spiega l'esperto -. Nella zona ha fatto molto freddo prima di Capodanno, ma poi le temperature si sono alzate anche a causa del vento Fohn, che è il nome che prende lo scirocco nelle Alpi. Alla temperatura si sommano poi fattori locali, dalla quantità e lo stato della neve al pendio della zona colpita, ma sostanzialmente è la temperatura quello determinante''. La variabilità nelle temperature è già molto più alta rispetto a una volta, ed è destinata ad aumentare. ''Questo è dovuto ai cambiamenti climatici - sottolinea Maracchi - che portano a temperature superiori alla norma molto più frequentemente in montagna. Diventa quindi sempre più importante affidarsi agli esperti locali e ai bollettini delle valanghe, anche se questi, come succede per le alluvioni, hanno sempre una componente probabilistica, non indicano mai se un evento è sicuro ma qual è la probabilità che si verifichi''. Secondo le statistiche dell'Aineva, l'associazione interregionale neve e valanghe, finora nella stagione 2014-2015 nelle montagne italiane si sono verificati undici incidenti che hanno coinvolto tredici persone, con sei feriti e un morto, mentre in generale il numero di eventi può andare da poche decine a sopra cento. In sei dei casi di questa stagione gli incidenti hanno riguardato sci alpinisti in discesa, in due casi sci alpinisti in salita e negli altri tre erano coinvolti alpinisti.

      RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

      Video ANSA



      Modifica consenso Cookie