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Gorbaciov, 'Putin? mi evita, pensa colpa mia crollo Urss'

Gorbaciov, 'Putin? mi evita, pensa colpa mia crollo Urss'

"Ma fu tradimento, per me colpo più duro fu silenzio gente"

MOSCA, 21 novembre 2014, 08:48

Redazione ANSA

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"Putin? Prima ci vedevamo e ci sentivamo di più, ora non ci incontriamo più da un anno e mezzo, forse mi rimprovera la caduta dell'Urss": lo ha raccontato Mikhail Gorbaciov, il padre della perestroika, presentando ieri sera a Mosca il suo ultimo libro, 'Dopo il Cremlino'.
    "L'ho incrociato in occasione della festa del 12 giugno, non volevano che mi avvicinassi, sono riuscito a malapena a stringergli la mano", ha proseguito.
    "Forse pensa qualcosa di male su di me, forse mi rimprovera il crollo dell'Urss (che Putin ha definito la peggior catastrofe geopolitica del XX secolo, ndr), ma non fui io a farla cadere.
    Fu un tradimento, io volevo una nuova Unione, anche se forse non ho usato tutte le mie possibilità", ha ammesso, sostenendo che per lui "il colpo più duro fu il silenzio della gente, della società russa, dopo lo scioglimento dell'unione sovietica".
    Nonostante i suoi 83 anni e le precarie condizioni di salute, Gorbaciov è apparso in forma e scherzoso, come quando ha squillato il suo telefono proprio mentre parlava di Putin: "Chi mi sta chiamando? Che sia Vladimir Vladimirovich?".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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