Un documento del comandante
generale dell'Arma dei carabinieri Antonio Viesti - agli atti
del processo di Palermo sulla trattativa Stato-mafia -,
indirizzato al Servizio segreto militare il 20 giugno '92,
segnalava che dopo Falcone (ucciso il 23 maggio a Capaci)
l'obiettivo della mafia sarebbe stato il procuratore aggiunto di
Palermo Paolo Borsellino, che "correrebbe seri pericoli - si
legge nel documento - per la sua incolumità a causa delle ultime
inchieste sulla mafia trapanese".
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