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Serie A: Parma Sassuolo 1-3, squadra emiliana in ritiro

Ducali già in ritiro da questa sera per la trasferta di Torino

Parma-Sassuolo 1-3 (La cronaca ) Dopo la sconfitta per 3-1 subita in casa dal Sassuolo, il Parma è in ritiro già da stasera nel centro sportivo di Collecchio in vista del prossimo incontro, la trasferta mercoledì a Torino contro i granata nel turno infrasettimanale. Lo ha reso noto il club attraverso il suo sito. Domattina alle 11 è previsto il primo allenamento della squadra.

Resta nel tunnel il Parma di Roberto Donadoni. Contro il Sassuolo, i crociati incassano la quinta sconfitta consecutiva eguagliando il record negativo della storia emiliana in serie A. Così male riuscì a fare solo Daniel Passarella nel 2001: cinque stop che costarono al tecnico argentino l'esonero e l'arrivo di Carmignani che, alla fine, salvò il Parma dalla retrocessione. Per ora Donadoni resta al suo posto ma contro la formazione di Di Francesco ha decisamente toccato il fondo. Tre gol, un palo subito e una rete del solito Cassano ma a partita già chiusa, insomma una squadra decisamente allo sbando. Il Sassuolo invece, ritornato al suo classico 4-3-3, non sbaglia nulla confermando quanto fatto vedere con la Juventus: forza, velocità, precisione nei passaggi e, questa volta, anche un'ottima vena realizzativa. Prima del match del Tardini il Sassuolo aveva siglato solo quattro gol con Zaza e Berardi; questa volta segnano invece Floccari, Acerbi e Taider a conferma di come finalmente sia tutto il gruppo a funzionare.

Il Parma invece sbaglia tutto. Il tecnico sceglie il 4-5-1 con il solo Cassano in attacco e, ad esclusione di una fiammata iniziale, i ducali non riescono mai a pungere. A centrocampo con Lodi in panchina tocca a Mauri dettare i tempi del gioco ma l'italo-argentino fa quello che può schiacciato dalla mediana del Sassuolo aggressiva e pronta a verticalizzare in ogni momento per il tridente d'attacco. E poi ci sono gli errori personali: Alessandro Lucarelli sbaglia clamorosamente sui due primi gol avversari e in mezzo Lucas Souza, Rispoli e De Ceglie non azzeccano un passaggio. Nella ripresa il tecnico ducale prova prima il 4-4-2 con l'inserimento di Coda e, nel finale, un disperato 4-3-3 con Ghezzal e il Sassuolo deve arretrare il proprio baricentro. Proprio da una manovra del tridente arriva il gol di Cassano. E' il 34 del secondo tempo, Ghezzal scodella al centro dalla sinistra, Consigli non interviene per il buon colpo di testa di Coda e Fantantonio può facile facile mettere in rete il suo quinto sigillo personale.

E' una fiammata, come detto, troppo tardiva. Prima solo Sassuolo con tre gol e un palo. Al 20' del primo tempo Taider scodella al centro dell'area di rigore, Lucarelli prova il fuori gioco ma sbaglia il movimento e Floccari, rimasto tutto solo, insacca di testa alla sinistra di Mirante. Quattro minuti più tardi il raddoppio. Punizione dalla sinistra di Berardi, palla ad Acerbi che anticipa Lucarelli e raddoppia con la punta del piede. Ad inizio ripresa, 7', il meritato tris: punizione dalla sinistra, Coda respinge di testa ma da trenta metri Taider fa partire un bolide imprendibile di sinistro che si insacca nel sette. La mira Taider l'aveva aggiustata all'ultimo minuto del primo tempo quando, su punizione, aveva colpito pure un palo. Nel finale come detto la rete crociata che è solo una parentesi in novanta minuti tutti nel segno di Di Francesco. Per i giocatori del Parma, al termine del match, c'è anche l'applauso ironico della curva nord, oltre ovviamente a tanti fischi proseguiti fuori dallo stadio dove i tifosi crociati hanno chiesto a gran voce un incontro con il presidente Ghirardi.

Donadoni: 'si è rotto qualcosa, ma dobbiamo lavorare'
"Se mi sento in discussione? Io non sento niente. Io sento solo di dover fare il mio lavoro al meglio delle mie possibilità. Non decido io se resto o me ne vado. Io ho solo un dovere personale verso un gruppo che porto avanti da tre anni. E' una domanda a cui non posso dar risposta anche se mi sento in difetto perché ovviamente vorrei che la situazione fosse migliore di quella che è. Se si è rotto qualcosa? Questo è un dato di fatto: abbiamo perso sette volte, c'è poco da stare allegri. Più di metterci voglia di lavorare non possiamo fare, in qualche modo dobbiamo venirne fuori".

Questa l'analisi sul proprio futuro dello stesso Roberto Donadoni, allenatore del Parma, reduce dalla quinta sconfitta consecutiva in campionato, oggi contro il Sassuolo in casa. "Se siamo una squadra attrezzata da Serie A? - si chiede ancora il tecnico degli emiliani -. Volente o nolente devo lavorare con questo gruppo. Non dimentichiamo poi le assenze che da tempo ci penalizzano: c'è un elenco veramente lungo di problematiche. Se avessi a disposizione tutti i giocatori, i risultati sarebbero diversi, anche se siamo sempre nel campo dei se e dei ma". L'allenatore crociato poi aggiunge: "Dopo ogni piccolo errore veniamo puntualmente puniti. Abbiamo concesso troppo sui due primi gol e continuiamo a commettere questi errori ogni domenica. Noi siamo troppo preoccupati di prendere gol e puntualmente lo subiamo. E con questo spirito è tutto più complicato".

Tutto diverso, invece, in casa Sassuolo. "Per noi era una partita fondamentale e adesso che è finita sembra sia stato tutto facile - esordisce Eusebio Di Francesco, tecnico degli ospiti -. Era un crocevia della stagione, contro una squadra che aveva una classifica molto simile alla nostra, ma ho visto un Sassuolo attento e ben messo in campo; mi spiace solo per il gol subito. Sono comunque contento, perché lo scorso anno eravamo qui a parlare di una partita con il risultato completamente al contrario". Azzeccata la scelta del ritorno al 4-3-3. "Dopo una bella prestazione con la Juventus so che starebbe stato un rischio, ma la squadra non ha fatto fatica, anzi al contrario ha avuto la mentalità giusta - spiega il tecnico dei neroverdi -. Sono contento in particolare della prestazione di Taider che ha giocato per la squadra e voglio dire grazie a Floccari, Pavoletti e Berardi che stanno facendo grandi cose nonostante ci sia un Zasa in grandissima forma. Noi poi siamo una squadra nata per il 4-3-3 e siamo ritornati a proporre quello che io voglio, ovvero fare la partita".

 

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