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Lite furibonda tra Fuksas e Sgarbi

Lite furibonda tra Fuksas e Sgarbi

Il critico: 'Deve chiedere scusa all’Italia per le schifezze che ha fatto'

11 luglio 2014, 18:59

Redazione ANSA

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Lite furibonda in radio, a La Zanzara su Radio 24, tra l’architetto Massimiliano Fuksas e Vittorio Sgarbi.  All’origine alcuni frasi pronunciate dal critico d’arte nel 2010 durante una trasmissione tv (“Fuksas è un distruttore, un fascista…deve andare in galera”, ndr) che l’architetto romano ha ritenuto diffamatorie chiedendo in tribunale il risarcimento danni. Fuksas, intervistato da Giuseppe Cruciani e David Parenzo della Zanzara su Radio 24 dice oggi che “Sgarbi è stato rinviato a giudizio e ha detto che si inchinerebbe, basta che non cacci i soldi e sarebbe pronto a inchinarsi anche davanti a me e a chiedermi scusa per gli insulti che mi ha fatto”. “Ma – aggiunge Fuksas alla Zanzara – io gli ho detto che deve pagare, deve cacciare i soldi perché la cosa che fa male a Sgarbi sono i soldi, del resto non gli frega nulla. Lui dovrebbe mandare una lettera implorante e poi forse neanche in questo caso…”. Ma Sgarbi, sempre a La Zanzara, è tornato ad attaccare pesantemente l’ideatore della Nuvola: "Deve strisciare lui per quello che ha fatto all’Italia, non pagherò nulla a uno così. Ha fatto qualunque schifezza, in giro per l’Italia. Non pagherò una lira e non verrò condannato per aver detto la verità. Fuksas me lo posso comprare e fare oro”. E ancora: “Fuksas non tocca il mio pensiero, è un uomo la cui inesistenza è palese. Ti pare che per il consiglio regionale delle mutande verdi invece di sistemare un po’ di palazzi a Torino bisogna fare un palazzo della regione da 220 milioni di euro per mettere insieme 4 idioti di cui 22 milioni vanno a lui? Deve strisciare lui per come ha umiliato l’Italia, deve chiedere scusa all’Italia”. “Ho presentato – conclude a Radio 24 – una querela contro di lui perché mi ha diffamato. Non mi sono mai inchinato e non è vero che mi frega solo dei soldi, altrimenti nella mia vita non avrei debiti e mi sarei concentrato solo sui danari”.

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