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Rifiuti: giudizio immediato per Cerroni e altri 6

Rifiuti: giudizio immediato per Cerroni e altri 6

Patron megadiscarica Malagrotta, ex presidente Regione Lazio Bruno Landi ed altre cinque persone agli arresti domiciliari dal 9 gennaio scorso

ROMA, 02 aprile 2014, 08:22

Marco Maffettone

ANSACheck

L 'imprenditore Manlio Cerroni - RIPRODUZIONE RISERVATA

L 'imprenditore Manlio Cerroni - RIPRODUZIONE RISERVATA
L 'imprenditore Manlio Cerroni - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il "supremo" va a processo. Manlio Cerroni, proprietario della megadiscarica di Malagrotta e storico gestore dello smaltimento dei rifiuti a Roma e nel Lazio, è stato citato in giudizio dalla Procura assieme ad altre sei persone nell'ambito dell'inchiesta che il 9 gennaio scorso lo ha portato agli arresti domiciliari. Il pm Alberto Galanti ha chiesto e ottenuto il giudizio immeditato e il processo è stato fissato per il prossimo 5 giugno.

La richiesta riguarda anche l'ex presidente della Regione Lazio Bruno Landi; Francesco Rando, amministratore unico di molte imprese riconducibili a Cerroni; Piero Giovi, socio di imprese e storico collaboratore di Cerroni; Giuseppe Sicignano, già supervisore delle attività operative condotte presso gli impianti di Cecchina; Luca Fegatelli, già dirigente dell'Area Rifiuti della Regione Lazio e Raniero De Filippis, responsabile del Dipartimento del territorio della Regione Lazio.

L'accusa per tutti è quella di associazione per delinquere finalizzata al traffico dei rifiuti. Il pm contesta, a seconda delle posizioni, anche la violazione di norme contro la pubblica amministrazione e la truffa in pubbliche forniture. I pm capitolini hanno quindi dato un deciso colpo di acceleratore all'indagine che ha smascherato gli affari illeciti che gravavano intorno all'attività di smaltimento dei rifiuti e le pericolose aderenze con il mondo politico.

Cerroni da quasi 50 anni rappresenta, per sua stessa ammissione, "l'oracolo" in tema di rifiuti per la Capitale. Un "monopolista alla rovescia", un "monnezzaro" da sempre, uno che gli amministratori ed i dirigenti pubblici "non può non conoscerli", come messo a verbale nel corso dell'interrogatorio di garanzia dopo il suo arresto. "Io sono monopolista alla rovescia - si legge nel verbale di 100 pagine - perchè? Perchè lo faccio non nel mio interesse, ma nell'interesse dell'utente. Perche' giudice, se l'Acea che da' luce, acqua o gas le manda una bolletta inferiore del 50%, la mattina va ad aspettare l'amministratore delegato e gli batte le mani. E questo è quello che facciamo".

A breve per quel "monnezzaro" di successo, proprietario di un vero e proprio impero economico, si aprirà un nuovo processo dopo quello che lo vede imputato, sempre insieme al suo storico braccio destro Rando, sulle presunte irregolarità legate al gassificatore di Malagrotta. Per quest'altro rivolo giudiziario la procura ha sollecitato una condanna ad un anno di reclusione.

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