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Bianconi, chiediamo condizioni lavorare

"Se è troppo ditelo" dice presidente Federalberghi Norci

(ANSA) - NORCIA (PERUGIA), 16 SET - "Non chiediamo assistenzialismo, vorremmo soltanto quelle condizioni che una persona normale di questa nostra Italia chiederebbe per lavorare e fare impresa in una terra così fragile rispetto ad un altro posto. Se chiediamo troppo almeno ditelo con chiarezza, potremmo così essere padroni del nostro destino": lo ha scritto sul proprio profilo Facebook Vincenzo Bianconi, presidente regionale di Federalberghi e imprenditore della ricezione turistica di Norcia. Il riferimento è alle "lentezze" con cui si procede nella ricostruzione post sisma e alla "mancanza di strumenti legislativi" utili a favorire la ripartenza delle attività produttive. "Sono passati tre anni e tre Governi" ha sostenuto Bianconi. "Molte dichiarazioni - ha aggiunto - ci hanno trasmesso fiducia e speranza, ma alle parole non hanno fatto seguito fatti concreti". L'imprenditore ha corredato il post con una "fotografia" della situazione attuale: "oggi sono una quindicina i Comuni rimasti in ginocchio per il terremoto, e lo saranno per almeno i prossimi sette anni. Per questi Comuni oltre a snellire le procedure per la ricostruzione, serve un piano di sviluppo, di rilancio economico, di tutela per i lavoratori e le imprese, misure di medio lungo periodo, e meccanismi di tutela speciale automatici al superamento di scosse di magnitudo quattro". "Turismo e commercio - ha spiegato ancora Bianconi - sono i settori più esposti a causa della natura del loro business. Sono stati e sono i meno tutelati e sostenuti. La città è sicura ma chi deve investire trema, se non investi non sei competitivo e muori, se investi alle condizioni ordinarie rischi di fallire perché basta un 3.0 per bloccarti per settimane o mesi". Infine le presenze turistiche che "secondo i dati ufficiali in questa area continuano a scendere rispetto al 2018" ha evidenziato il presidente di Federalberghi. "Non c'è ripartenza - ha proseguito - e ricordo che dal 2016 abbiamo perso anche l'80% della nostra ricettività". (ANSA).
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