"Avviare subito la cassa integrazione in deroga, superare il vincolo dei piccoli abusi edilizi per partire realmente con la ricostruzione, evitare alle aziende di pagare l'anticipazione dell'Iva sul contributo che otterranno, dato che l'imposta non è inclusa nei costi della ricostruzione e studiare una politica di rilancio per i piccoli comuni così da evitare l'estinzione". E' quanto ha chiesto Vincenzo Bianconi, presidente di Federalberghi Umbria e imprenditore del settore turistico di Norcia, alla commissaria straordinaria Paola De Micheli, durante un incontro a Roma. "E' stata l'occasione - spiega - per ribadire le criticità che ci troviamo ad affrontare come imprenditori a più di un anno e mezzo dal terremoto. Tra i provvedimenti che ci attendiamo, anche quelli in cui si prevede che le tasse locali e i contributi da versare per i dipendenti, per le aziende che certificano perdite superiore al 30%, siano completamente annullate e quindi coperte da misure a sostegno della ripartenza". Bianconi spiega, inoltre, come alcuni aiuti alle imprese già esistenti prima del sisma non siano più sufficienti per le attività del cratere sismico, "ma alla commissaria abbiamo soprattutto voluto sottolineare - aggiunge - il grande rischio spopolamento che corrono i nostri territori". "La terra continua a tremare aggiunge - e questo genera preoccupazione tra la gente, ma anche tra gli imprenditori che oggi, dopo la prima fase della piena emergenza, sono chiamati a fare una valutazione attenta in prospettiva di quello che sarà la loro impresa nei prossimi anni. Questo ci impone una riflessione e uno studio ad hoc, abbiamo intenzione, infatti, di promuovere una valutazione dello status economico e sociale dei comuni con meno di 10 mila abitanti nel cratere che sono i veri a rischio estinzione". Da qui la proposta di Bianconi di "far diventare questi piccoli comuni un'area speciale, dove applicare una politica di rilancio per i prossimi 10 anni, così da salvarli dall'estinzione".(ANSA).