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Un tesoro tra macerie Basilica Norcia

Da recuperare anche un dipinto di San Benedetto del 1621

(di Gianluigi Basilietti) (ANSA) - NORCIA (PERUGIA), 27 GEN - Sotto le macerie della Basilica di Norcia c'è ancora un "tesoro" storico-artistico da recuperare, tra cui il famoso dipinto di Filippo Napoletano, "San Benedetto che riceve Totila", realizzato nel 1621. A confermarlo, all'ANSA, è la soprintendente alle Belle arti dell'Umbria, Marica Mercalli. Il dipinto, prima del terremoto del 30 ottobre 2016, era collocato nel transetto di sinistra della stessa Basilica, all'altezza della parte centrale e quindi si pensa che sia sepolto sotto il grande cumulo di macerie che ancora insiste in quella porzione della chiesa. Come sarà ritrovato, dopo oltre due anni che è rimasto lì, è motivo di apprensione sia da parte della soprintendente che di tutti i cittadini affezionati alla Basilica e a questa opera d'arte di particolare importanza. Subito dopo il sisma vennero sistemati dei grandi teli di plastica proprio sopra le macerie così da limitare infiltrazioni di acqua, ma non è pensabile che l'opera non abbia risentito del tempo trascorso e ovviamente del peso del crollo. Altro dipinto ancora da recuperare all'interno della "casa" di Benedetto è "L'adorazione dei pastori" che si trovava sopra il secondo altare sulla destra della Basilica, dedicato all'Epifania. E il fatto che entrambe le tele fossero collocate nella parte centrale della Basilica non gioca a favore: qui sono crollati le porzioni murarie più grandi, tra cui parte del campanile, con un grande blocco che è posizionato trasversalmente rispetto a quella che era la navata centrale. Tra le opere ancora da estrarre, anche i due angeli che si trovavano sull'altare della Resurrezione di Lazzaro. Ma sepolti dai detriti è facile immaginare altri vari arredi che, pur di minore importanza, arricchivano l'interno di San Benedetto. Sia la tela di Napoletano che gli altri "tesori" si spera di recuperarli già nelle prossime settimane, quando dovrebbero riprendere i lavori di rimozione delle macerie all'interno della Basilica. In tal senso nei giorni scorsi si è svolta proprio una riunione tecnica sul cantiere a cui hanno preso parte, oltre a Mercalli, anche Paolo Iannelli, soprintendente speciale per le aree colpite dal sisma, Claudio Modena, ingegnere strutturista che ha progettato la "gabbia" metallica a protezione della facciata della stessa Basilica, e il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno. Al momento è stato rimosso solamente un terzo delle macerie, ora si attende il nuovo bando per affidare i lavori. Che si annunciano molto complessi, come ha avuto modo di sottolineare la soprintendente Mercalli, proprio per la grandezza dei massi da rimuovere. Se sotto le macerie di San Benedetto c'è ancora un "tesoro" da salvare, anche nella vicina concattedrale di San Maria Argentea c'è la necessità di mettere in sicurezza la scultura di San Rocco, mentre quella di San Claudio è già da tempo ricoverata presso il deposito regionale di Santo Chiodo di Spoleto, dove sono state trasferite tutte le opere d'arte della Valnerina recuperate nel post sisma. (ANSA).
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