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Da S.Pellegrino, Norcia meglio di Brexit

"Se ci fossero case direi venite vivere qui" dice cittadina Gb

(ANSA) - NORCIA (PERUGIA), 17 GEN - "Se ci fossero case non esiterei a invitare i cittadini britannici a lasciare perdere la Brexit per venire a vivere a Norcia": a dirlo, all'ANSA, è Denis Abel che, assieme al marito Richard, dal 2012 ha scelto di chiudere con Londra per trasferirsi a San Pellegrino, uno dei borghi umbri più colpiti dal sisma del 2016. "Dopo che il governo del Regno Unito ha respinto l'accordo con l'Unione europea - spiega - sono ancora più preoccupata. Resto sempre più convinta che la scelta di uscire dall'Europa sia stata una decisione che procurerà al mio Paese più danni di quanti ne abbia fatti il terremoto nel Centro Italia". La donna, con un passato da psicologa, di aver scelto di vivere a San Pellegrino non si è mai pentita, malgrado oggi si ritrovi dentro 40 metri quadrati di una casetta Sae e l'abitazione comprata qualche anno fa rasa al suolo. "Non solo non siamo pentiti io e mio marito - aggiunge - ma siamo fortemente convinti di voler continuare a vivere qui". Anche se la "ricostruzione è ancora molto lontana - conclude - siamo fiduciosi che questo borgo rinascerà". Ottimismo che non trova molto riscontro in gran parte del resto degli abitanti di San Pellegrino. "In due anni e mezzo abbiamo assistito soltanto alla demolizione degli immobili" dice Monica Loretucci, mamma di due bambini di quattro e otto anni. "A volte - aggiunge - penso se fosse stato meglio andare via da questa terra. Inizia a farsi sentire un pò la sfiducia e dato che ho due figli piccoli vedo il futuro non roseo e questo mi preoccupa". E si dice in ansia anche per la sua casa fortemente lesionata dal sisma. "Al momento - spiega - non è stata demolita, ma visti i danni subiti, se non verrà abbattuta non ci tornerò mai a viverci". Tra gli sfiduciati c'è anche Riziero Orsini. "Oltre a non vedere la luce per la ricostruzione del paese - sostiene -, ci manca anche un luogo aggregativo e magari un luogo di culto". Luciano Severini, animatore della piccola comunità, chiede "semplificazione delle procedure burocratiche, altrimenti la ricostruzione rischia di rimanere solo sulla carta". A San Pellegrino vive anche Daniele Franchi, noto come il "camminatore", appellativo che si è guadagnato dopo aver percorso migliaia di chilometri tra Santiago di Compostela e il cammino di Sant'Antonio e San Francesco. "Adesso - racconta - mi sto allenando per affrontare un nuovo percorso, tra le rovine del terremoto. A settembre percorrerò quasi 600 chilometri toccando le zone colpite dal sisma nelle quattro regioni e lo farò sempre portando con me la felpa con su scritto San Pellegrino di Norcia c'è". (ANSA).
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