(ANSA) - NORCIA (PERUGIA), 14 OTT - "A quasi un anno dal crollo della Basilica, la vita dei monaci sta tornando alla normalità nel nuovo monastero di San Benedetto in Monte, dove abbiamo trasportato anche uno dei membri più delicati della comunità: Tertulliano, la tartaruga del nostro chiostro, alla quale abbiamo costruito appositamente una casetta in terracotta". A raccontarlo è padre Benedetto Nivakoff, priore dei benedettini di Norcia, costretti a lasciare il monastero accanto alla Basilica subito dopo la scossa del 24 agosto 2016. "La tartaruga è qui con noi da circa 15 anni e di solito segue il calendario monastico, va in letargo intorno al 14 settembre, giorno in cui iniziamo il digiuno e si risveglia a Pasqua, quando festeggiamo e comincia la nuova vita", aggiunge il priore. Nuova vita che la comunità sta assaporando anche attraverso alcune conquiste, "come un impianto idraulico che ci ha permesso di portare l'acqua in monastero, oppure i rintocchi delle campane grazie alla nuova torre in legno", spiega padre Benedetto. Il ritorno alla normalità passa anche attraverso la cucina: "I pasti nel refettorio - dice il priore - sono un'altra parte della nostra vita monastica tornata come era un prima del sisma: dopo 11 mesi di pietanze offerte dai nostri amici del luogo, finalmente all'inizio di settembre abbiamo ripreso a cucinarci i nostri pasti". Cosa mangiano i monaci benedettini? A svelare il menù è lo stesso padre Benedetto: "Uova, formaggio e pesce sono gli alimenti base, non mangiamo, invece, carne. Il tutto accompagnato da pasta e verdure fresche". (ANSA).