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Vincoli "ostacolo" per ricostruzione

Emerge da audizioni seconda Commissione a Norcia

(ANSA) - NORCIA (PERUGIA), 18 FEB - Più personale per gli uffici e una semplificazione normativa che "consenta di mettere in moto una ricostruzione finora legata da vincoli e normative che finiscono per essere il primo e più grande ostacolo" sono stati chiesti da sindaci e professionisti dell'area del terremoto del 2016 nel corso delle audizioni svolte a Norcia dalla seconda Commissione dell'Assemblea legislativa, presieduta da Valerio Mancini. Iniziativa che ha l'obiettivo di fare il punto sulla ricostruzione. Secondo i partecipanti "deve essere snellita fortemente la fase della rendicontazione per non rimanere indietro, come è attualmente, con i pagamenti". Da affrontare anche - è stato detto - il problema dello smaltimento delle macerie. Chiesto poi "un tavolo permanente che possa farsi carico delle molteplici criticità della ricostruzione". Ad aprire gli interventi è stato il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno, che ha sottolineato come "si fatichi moltissimo a rendere attuabili le norme scritte". "Importantissimo - ha aggiunto - sarebbe prevedere una deroga di 36 mesi ai contratti di chi lavora a tempo determinato. Tutte le persone che fino ad oggi hanno lavorato in questo contesto lo hanno fatto con assoluto impegno e dedizione, ma oggi servono le condizioni per permettere a questo impegno di dare risultati. Rispetto alla ricostruzione pubblica le criticità sono tantissime. Nel cratere non è ancora partita alcuna opera". Per Mario De Carolis, sindaco di Cascia, "serve una sorta di 'Piano Marshall' per la Valnerina". "Se no - ha aggiunto - vanno via le famiglie perché mancano servizi fondamentali, quelli alla persona, quelli della scuola. Rischiamo di perdere i giovani e rimanere solo tra anziani. Bisogna rivedere tutti quei vincoli che stanno stoppando la ricostruzione. Ci vogliono deroghe giustificate dallo stato di emergenza, non stiamo parlando di sanatorie di abusi. Le procedure vanno snellite. L'azione deve essere forte e incisiva perché finora abbiamo avuto solo rallentamenti, invece bisogna correre". L'assessore del Comune di Spoleto Francesco Flavoni ha criticato il fatto che sia stato "preso a modello il sistema di ricostruzione dell'Emilia Romagna, troppo diverso dalla nostra situazione: qui ci sono vincoli idrogeologici, vincoli dettati dalle belle arti sul patrimonio artistico, verifiche di vulnerabilità sugli istituti scolastici che vengono imposte ma non finanziate". Marisa Angelini, sindaco di Monteleone, ha rappresentato le istanze degli allevatori e degli agricoltori della Valnerina ricordando che "le tettoie utilizzate per proteggere il bestiame potrebbero essere ancora molto utili, ma chi lo volesse fare sarebbe fuorilegge, si chiede perciò una norma affinché tali manufatti possano essere ancora usati". Per Roberto Baliani, coordinatore Rete professioni tecniche dell'Umbria, "è indispensabile la semplificazione delle procedure in cui si barcamenano geologi, agronomi, periti agrari, industriali, e serve anche un cambio di mentalità per andare oltre la paura di essere additati come corrotti, sennò nessuna legge sarà mai trasparente". Paolo Moressoni dell'ordine degli architetti ha sottolineato altri aspetti connessi all'attività dei professionisti: "siamo anche noi in stato di precarietà, soffriamo economicamente perché non riusciamo a rientrare nelle spese che abbiamo anticipato negli ultimi quattro anni". Per il presidente regionale dell'Ordine dei geologi Filippo Guidobaldi "serve un taglio netto con quanto fatto finora, se no non andiamo avanti". Francesco Rotondi del Comitato Norcia per l'ambiente: "Abbiamo ricevuto una tantum un contributo di 38milioni, ma la Regione ne ha erogati 7. Noi piccoli imprenditori rischiamo di dover chiudere, le rimesse Inps hanno un peso enorme per chi non incassa niente". (ANSA).
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