(ANSA) - ARQUATA DEL TRONTO (ASCOLI PICENO), 18 NOV - ''Stamattina avevo la febbre, che è salita ancora di più quando il capo di Gabinetto del Quirinale mi ha telefonato per darmi la notizia dell'onorificenza della quale il Presidente Mattarella mi ha voluto onorare''. Patrizia Palanca è per tutti ''la preside del terremoto'', la dirigente dell'Isc di Acquasanta e Arquata del Tronto (Ascoli Piceno) e dell'Itt Fermi di Ascoli, che fin dalle prime ore dopo le scosse del 24 agosto 2016 si è battuta come un leone per tenere uniti i suoi ragazzi, assicurare la continuità didattica anche in condizioni estreme, e far capire all'Italia che nessuna ricostruzione è possibile senza la scuola. Palanca è da oggi uno dei 30 nuovi Ufficiali dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana. ''Sono commossa, non me l'aspettavo'' dice all'ANSA. ''Il Presidente ci è stato sempre vicino, ha capito la sofferenza di questa terra, di tanti insegnanti e degli studenti''. Il 15 dicembre 2016 Mattarella ha fatto visita ad Acquasanta, e, ricorda Palanca, ''ha parlato con i bambini, li ha accarezzati, non un gesto solo istituzionale ma carico di affetto''. Nel discorso di fine anno poi il presidente ha mostrato in tv proprio un quadretto con il disegno della nuova scuola sognata dai ragazzi, ora diventata realtà grazie a importanti donazioni. ''Grazie a Dio e all'aiuto di molti - sottolinea la dirigente - dalle tende siamo passati a edifici all'avanguardia, come le nuove scuole di Acquasanta e Arquata, strutture quasi da sogno''. Conclusa la diaspora in vari istituti del Piceno ''ora tutti i nostri allievi sono tornati nel loro territorio, e questo è importantissimo''. Nel sisma Patrizia Palanca ha perso a sua volta la casa. ''Per lo stress ho avuto anche un incidente d'auto, che mi ha portato problemi di mobilità, ma ho tenuto duro''. ''Non è stato facile - ammette - ma insieme al personale docente e non docente abbiamo fatto il massimo per non far pesare i disagi sugli allievi''. ''Certo - conclude - ci è mancato poter tornare a casa la sera e rifugiarci in un luogo sicuro, visto che le scosse sono state frequenti e forti per molti mesi''. (ANSA).