(ANSA) - PERUGIA, 28 DIC - "Il 2019 sarà un anno di punta per la presentazione delle domande per la ricostruzione pesante, da quanto ci aspettiamo in base ai dati del censimento dei danni e anche dalle esperienze passate, così come per l'appalto e l'avvio dei lavori per una parte consistente di opere pubbliche e chiese": lo ha sottolineato la presidente della Regione e vice commissario per la ricostruzione, Catiuscia Marini, presiedendo il Comitato istituzionale dell'Umbria. Al centro dei lavori l'aggiornamento dell'avanzamento della ricostruzione post sisma 2016 per i danni lievi e quelli pesanti e dell'attuazione delle opere pubbliche e delle chiese. Il Comitato si è riunito a Palazzo Donini e vi hanno partecipato sindaci e assessori dei Comuni di tutta l'area del "cratere", rappresentanti della Provincia di Perugia, dell'arcidiocesi di Spoleto-Norcia, dell'Ufficio speciale per la ricostruzione, e il coordinatore dei Comitati Terremoto del Centro Italia, Francesco Pastorella. Secondo Marini "è importante continuare nella nostra azione di monitoraggio di quanto finora è stato fatto per la ricostruzione privata e pubblica, delle criticità da aggredire per aumentare la nostra capacità di risposta e garantire tempi più celeri e risposte più immediate nell'interesse dei terremotati e dei nostri territori, condividendo obiettivi e proposte".
"La ricostruzione dei danni lievi è partita - ha aggiunto, secondo quanto si legge in un comunicato della Regione - e ci sono tutte le condizioni per andare avanti. Vogliamo affrontare insieme come sostenere e accelerare la ricostruzione pesante, anche in vista dell'incontro che, come presidenti delle quattro Regioni del centro Italia interessate dagli eventi sismici del 2016, previsto con il Governo dopo le festività e della visita che, sempre dopo le festività, è stata annunciata da parte del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, con delega alla ricostruzione, Vito Crimi per esaminare insieme a tutti i soggetti coinvolti le problematiche esistenti e le possibili soluzioni organizzative e funzionali. Questione centrale che sottoporremo al Governo sarà quella di un aumento della dotazione del personale coinvolto nella ricostruzione, sia dell'Ufficio speciale per la ricostruzione sia dei Comuni, in particolare di quelli dove maggiore è il numero degli edifici danneggiati. È questo il punto più sensibile per evitare un ingolfamento della macchina amministrativa nella fase di picco della presentazione delle domande di ricostruzione".
In base ai dati forniti nel corso della riunione, in cui il direttore regionale Alfiero Moretti ha fatto il punto anche sulle nuove normative, si stimano in circa 8.500 le pratiche sia per i danni lievi che quelli gravi (4.200 per i primi e 4.300 per i secondi). Al 15 dicembre scorso risultano essere presentate 1.031 pratiche, di cui 353 autorizzate, 638 sono in istruttoria, 40 quelle rigettate. Sono stati aperti 253 cantieri; 100 quelli conclusi; le pratiche in compilazione sono 320. Nel prossimo biennio - è stato detto - si prevede che il numero delle pratiche presentate possa arrivare a circa 4 mila. "Non possiamo rischiare un rallentamento nella ricostruzione perché non disponiamo del personale necessario - ha rilevato Marini - ma allo stesso tempo nelle prossime settimane dobbiamo fare insieme anche un lavoro puntuale per approfondire e superare le criticità nella presentazione delle domande relative alla ricostruzione pesante".
Temi e obiettivi da sottoporre al Governo condivisi dai sindaci - si legge ancora nella nota - che, a loro volta, hanno sollecitato una fermezza sulle scadenze e anche sulla sospensione dell'erogazione del contributo per l'autonoma sistemazione qualora non si dimostrasse la volontà concreta di ricostruire la propria abitazione danneggiata. Pastorella, nell'esprimere apprezzamento per l'operato della Regione, si è unito alle sollecitazioni per una ricostruzione più veloce e attenta allo sviluppo socioeconomico e all'occupazione nei territori colpiti dal sisma. Nei prossimi giorni si terranno riunioni bilaterali fra Ufficio speciale per la ricostruzione e Comuni per l'armonizzazione delle procedure e l'aggiornamento delle modalità di istruttoria delle domande. (ANSA).