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Mibact, i danni maggiori al patrimonio delle Marche

Sisma un anno dopo, report di Italia Nostra

(ANSA) - ANCONA, 9 NOV - "Con 2.400 schede di beni culturali lesionati dal terremoto, le Marche hanno avuto più danni delle altre tre regioni colpite": Umbria, Lazio, Abruzzo. Lo ha detto oggi la segretaria regionale del Mibact per le Marche Francesca Furst, durante un convegno organizzato da Italia Nostra per fare il punto sulla situazione ad un anno dal sisma. Ben 10.418 i singoli pezzi salvati, cui si aggiungono 4.000 volumi e 805 momenti messi in sicurezza - ha informato Furst - che rappresentano solo la prima fase di un lungo lavoro di recupero di un materiale che negli intenti del Mibact dovrà essere attentamente valutato e catalogato al fine di poter ricostruire i beni feriti. Ma oltre ai numeri derivati dalle quasi 4.000 segnalazioni (1.613 chiese, 996 palazzi, 161 beni minori e 1.038 beni storici artistici) dopo il sisma, a parlare sono le storie di devozione e affezione dei cittadini verso i simboli della loro storia, raccontati oggi dal comandante del Nucleo di Tutela del Patrimonio Culturale dei Carabinieri Carmelo Grasso. Come quella della Madonna di San Placido di Ussita, ridotta in 350 frammenti presa in consegna da un'esperta dell'Istituto di Restauro di Roma, che proprio due giorni fa ha invitato i cittadini di Ussita ad ammirare la statua finalmente ricomposta, o quella della Madonna della Coma, situata in una chiesa al confine tra Fonte di Gualdo e Castelluccio di Norcia, che è 'tornata a casa' il 2 luglio scorso per celebrare come da 500 anni a questa parte la pace tra le due città rivali. Ma il convegno è servito anche a fare il punto sui provvedimenti economici per la zona. "Sbagliato - secondo Giuseppe Rivetti, docente di diritto tributario dell'Università di Macerata - estendere l'esenzione delle tasse a 150 Comuni, vanificando la portata del provvedimento, e applicandola solo agli anni 2017-2018. Occorre invece rendere più attrattive quelle zone per gli investitori, favorendo la localizzazione di nuove imprese". In ambito ambientale e paesaggistico Andrea Galli dell'Università Politecnica delle Marche ha invocato invece un piano che rifacendosi ai recenti Stati generali del Mibact metta in atto un piano a lungo termine per l'Appennino che scongiuri il suo spopolamento e il consumo del suolo. Maurizio Sebastiani, presidente di Italia Nostra Marche, ha parlato dei ritardi nella consegna della Sae a a Ussita e Visso ha invitato tutti "a semplificare le norme sulla ricostruzione". (ANSA).

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