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Priorità scuola e ospedale ad Amatrice

Grazie a solidarietà Ferrari e Germania.Piani anche nelle Marche

(ANSA) - ROMA, AGO - La ricostruzione post terremoto nelle regioni colpite non va veloce come promesso e sperato e la rimozione delle macerie, propedeutica alla riedificazione, é solo un aspetto del problema. Nel frattempo bisogna occuparsi delle migliaia di sfollati e delle abitazioni lesionate. Finora tra Lazio e Marche nei comuni più colpiti dal sisma della scorsa estate sono state consegnate circa 550 casette, la maggior parte ad Amatrice ed Accumoli. Ma l'obiettivo finale, per tutti, è la ricostruzione. Nei due comuni del Lazio distrutti dal terremoto, Amatrice ed Accumoli, sono stati circa 2.600 gli sfollati che hanno perso la casa e dovranno vederla ricostruita o resa agibile. Per la ricostruzione di Amatrice la Regione Lazio punta ad avere tra un anno i primi cantieri: sono stati approvati i piani stralcio delle opere pubbliche, si sta andando in gara per la progettazione del nuovo ospedale, distrutto dal sisma, e si andrà a gara per ricostruire l'Istituto Alberghiero, danneggiato e successivamente demolito. E' prevista poi la costruzione della nuova e definitiva scuola della cittadina. Sorgerà nella frazione di San Cipriano, dove attualmente sono ospitate le aule provvisorie dell'Istituto 'R. Capranica'. A ricostruirla sarà la Ferrari. Quanto al nuovo ospedale di Amatrice sarà ricostruito nello stesso luogo, alle porte del paese, dove ancora oggi si trovano i resti del vecchio nosocomio 'F. Grifoni', in parte lesionato dal terremoto e già demolito. La Repubblica Federale tedesca donerà 6 milioni di euro per cofinanziare la costruzione della struttura sanitaria, compresi arredi e strumentazioni. Il costo totale dell'opera, che sarà conclusa entro il 2020, è stimato in circa 13,7 milioni di euro e il resto dell' investimento, pari a 7,6 milioni di euro circa, sarà a carico delle istituzioni italiane. Il Comune di Amatrice utilizzerà le donazioni ricevute per realizzare la nuova sede del Municipio, completamente distrutta in Corso Umberto I. Lunghi i tempi della ricostruzione post terremoto anche nelle Marche, dove le abitazioni lesionate sono migliaia e gli sfollati circa 32mila. Alcuni borghi o porzioni di borghi distrutti dovranno essere delocalizzati per ricostruire in sicurezza su terreni più adeguati. Secondo i dati della Regione Marche, aggiornati all'8 agosto, sono 565 le pratiche presentate da privati cittadini per la ricostruzione 'leggera', finanziata dall'Ordinanza numero 4 del 2016. La maggior parte ricade nelle province di Macerata e Ancona (385), 151 in provincia di Ascoli Piceno e una nel Fermano, le aree più colpite dal sisma del 24 agosto 2016. Diciotto in totale i cantieri dove i lavori sono già iniziati (3 in provincia di Ascoli Piceno, 15 nel Maceratese). Per la ricostruzione 'pesante' (le domande scadono il 31 dicembre), ci sono solo due cantieri aperti in tutta l'area del primo e secondo cratere. Soltanto 6 le pratiche presentate da privati cittadini e attività produttive agli Uffici per la ricostruzione. Ottanta invece gli interventi del primo stralcio del Piano delle opere pubbliche nell'area del sisma già approvati dalla Cabina di regia. Da segnalare anche la situazione delle scuole nelle zone terremotate: il 34% degli istituti dove sono stati effettuati i sopralluoghi è risultato inagibile, secondo i dati diffusi oggi dalla Protezione Civile. Entro febbraio 2018 dovrebbero essere completati i lavori di costruzione di 21 nuovi edifici scolastici; altre 87 scuole, inoltre, saranno messe in sicurezza nel corso di due anni. Secondo Save The Children, organizzazione che si occupa dei bambini nel mondo, 824 non sono ancora agibili. (ANSA).
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