"Il mio desiderio è creare un
museo per non 'cancellare' il cantiere. Se mi tolgono il
cantiere, mi levano la vita". A parlare è Salvatore Rodolico, 84
anni, che ad Acitrezza, la cittadina de 'I Malavoglia' a pochi
chilometri da Catania, di fronte all'Isola Lachea e ai
faraglioni porta avanti con fatica un cantiere navale storico la
cui nascita risale ai primi dell'800. E' stato dichiarato
"tesoro umano vivente" ed iscritto nel "Registro delle eredità
immateriali della Regione Siciliana.
Nel cantiere Salvatore Rodolico lavora insieme con il figlio
Giovanni, 57 anni. Porta avanti un mestiere antico, quello della
costruzione delle barche. Di imbarcazioni in passato ne uscivano
tante dal cantiere, anche di grandi dimensioni. Poi si è passati
alle barche piccole, che però nessuno vuole più perché si
preferiscono quelle in vetroresina, che non hanno bisogno di
manutenzione. L'anno scorso è uscita dal cantiere un solo
"gozzo" in legno. Nessuno lo voleva ed è stato messo all'asta.
Ora in lavorazione ce n'è un altro che probabilmente subirà la
stessa sorte. Ma sono la burocrazia e i debiti a mettere in
pericolo la vita del cantiere.
Cinque anni fa è cominciata per Salvatore Rodolico un'odissea
che non si è ancora conclusa e che lo ha portato ad indebitarsi
con la banca per pagare verbali per decine di migliaia di euro
per occupazione di suolo comunale. "Ci hanno ucciso. Volevano
farci chiudere - spiega Rodolico - e ora siamo qui per fortuna.
Il sindaco ci ha aiutato ma ora ci rivolgiamo al presidente
della Regione affinché questo cantiere non muoia".
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