Lo chiamano il "grano degli dei" e
cresce nei terreni che accompagnano i Templi del Parco
archeologico di Selinunte: ovvero 10 dei 270 ettari del Parco,
dove, con il coordinamento del consorzio Gian Pietro Ballatore
che fa capo all'Assessorato regionale siciliano all'Agricoltura,
sono stati recuperati i grani antichi, oggi trasformati in
semola da destinare a iniziative di beneficenza.
A&S - Agricoltura & Solidarietà - è un progetto messo a punto
dall'Esa in risposta alla crescente domanda di derrate
alimentari proveniente dalle famiglie alle prese con la
difficoltà socio-economica provocata dall'emergenza Covid-19.
Grazie a quest'iniziativa è stato possibile distribuire alle
organizzazioni del volontariato oltre 25 quintali di grano
molito, prodotto presso l'Azienda Sperimentale di Campo Carboj e
Sparacia. "Attraverso un momento di solidarietà e condivisione
abbiamo voluto dare respiro a un progetto di recupero e
valorizzazione del patrimonio culturale regionale che si esprime
nella compresenza di tutti quegli elementi che contribuiscono a
realizzare ciò che è caratterizza un luogo: arte, storia,
patrimonio monumentale ma anche paesaggio, tecniche colturali,
riti, miti, genomi. Il valore aggiunto che offre la Sicilia -
sottolinea Alberto Samonà, assessore dei Beni culturali e
dell'Identità siciliana - consiste proprio in questo: nella
capacità di esprimere la modernità attraverso il recupero di
codici antichi che ci restituiscono il gusto del tempo".
"Il periodo emergenziale che stiamo attraversando - dice
l'assessore regionale all'Agricoltura e alla Pesca, Toni Scilla
- sta evidentemente restituendo all'agricoltura il ruolo nobile
e primario di garante della sopravvivenza con la produzione di
cibo. Da qui il chiaro insegnamento che tra la ruralità e il
futuro c'è solo il buon senso e la solidarietà".
"La sinergia e la collaborazione tra Enti appartenenti alla
stessa amministrazione di riferimento ci ha consentito - dice
Giuseppe Catania, Presidente dell'Esa - di attuare le direttive
del Governo Musumeci che prevedono, tra l'altro, che l'Esa con i
propri operai e mezzi si occupi della manutenzione straordinaria
dell'area afferente il Parco archeologico, dall'altro di
sostenere un bisogno sociale attraverso un'azione solidale".
Per il direttore del Parco Archeologico di Selinunte, Cave
di Cusa e Pantelleria, Bernardo Agrò, "è una stagione che apre a
nuove iniziative finalizzate alla piena fruizione e
all'ottimizzzazione delle risorse. Dopo i Cantieri della
conoscenza, che hanno permesso ai visitatori di partecipare
attivamente ai risultati relativi all'ultima missione di scavi
condotta dalla New York University e dalla Statale di Milano,
abbiamo inaugurato i Cantieri del gusto con i grani antichi e i
legumi coltivati dal Consorzio Ballatore e con il vino prodotto
dal vigneto impiantato all'interno del Parco dalla cantina
Settesoli. I prodotti della terra e i cereali in particolare -
sottolinea Bernardo Agrò - rappresentano uno dei punti di forza
della civiltà selinuntina e costituiscono ancora oggi componente
fondamentale della nostra cultura agroalimentare e della dieta
mediterranea che l'Unesco ha riconosciuto come patrimonio
immateriale dell'umanità".
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