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Mostre: nelle foto de L'Ora sisma Belice

Mostre: nelle foto de L'Ora sisma Belice

Nella biblioteca regionale a Palermo dal 5 ottobre

PALERMO, 02 ottobre 2018, 13:21

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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    Dagli archivi di un giornale che non c'è più riaffiorano i volti, le storie, i drammi del terremoto del Belice. Cinquant'anni dopo il sisma che cancellò interi paesi (Gibellina, Poggioreale) e ne danneggiò gravemente tanti altri, una mostra con le foto del quotidiano L'Ora recupera la memoria di quell'immane disastro con una mostra allestita dall'Ingv, Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. "Paesaggi sismici" sarà in esposizione alla biblioteca centrale della Regione "Alberto Bombace" dal 5 al 28 ottobre. La mostra racconta l'impatto che il terremoto del 15 gennaio 1968 ha avuto in quei luoghi. Ma riapre anche una pagina gloriosa di giornalismo e fotogiornalismo.
    Il giornale L'Ora, di cui la biblioteca regionale custodisce l'archivio, seguì quella tragedia con un pool di inviati tra cui Leonardo Sciascia e Mauro de Mauro, raccontò la storia di "Cudduredda" la bambina estratta viva dalle macerie e morta subito dopo di polmonite, organizzò una raccolta di fondi per ricostruire una scuola per bambini a Montevago. Ma si impegnò soprattutto a denunciare, per primo, i ritardi nei soccorsi, la mancanza di collegamenti veloci, l'assenza di una struttura operativa come la Protezione civile. Furono proprio i giornalisti e i fotografi dell'Ora ad arrivare per primi nei paesi distrutti e a raccontare anche per immagini le ferite di un popolo. Lo testimoniano le foto di Nicola Scafidi, Enzo Brai e Nino Giaramidaro. "Quelle foto - dice Mario Mattia, ricercatore dell'Ingv - rappresentano il cuore stesso della mostra: parlano più di qualsiasi testo".
    "Cinquant'anni dopo - dice il ricercatore Ingv Paolo Madonia - era necessario ricordare quello che è stato il primo grande terremoto dell'Italia repubblicana e, purtroppo, il primo di una lunga serie che arriva fino ai giorni di Amatrice. L'idea alla base di questa esposizione - prosegue - è di veicolare una storia di quell'evento, per illustrare cosa è stato il terremoto del 1968, cosa era l'area del Belice prima del terremoto, cosa è diventata oggi e quindi in che modo questo evento abbia modificato il corso delle cose". 
   

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