La creazione Collective Loss of
Memory della compagnia ceca di danza contemporanea Dot504 Dance
Company inaugurerà il 5 ottobre la 50sima stagione,
Internazionale del Teatro Libero di Palermo, dal titolo
#Incontromano, presentata questa mattina in una conferenza
stampa dai direttori artistici Beno e Luca Mazzone. Teatro,
danza, circo contemporaneo e performance tra produzioni e
ospitalità, scandiscono una programmazione articolata in cinque
cartelloni per i due spazi del Teatro Libero di Palermo e del
Teatro Selinus di Castelvetrano: 32 titoli, 185 alzate di
sipario e oltre venti compagnie. Ad aprire la Stagione è uno dei
quattro progetti internazionali. Tre le produzioni che
scandiscono il cartellone serale: il dissacrante A Number di
Caryl Churchill, All new people, di Zach Braff e Non una di
meno, di Manlio Marinelli. Altrettante le produzioni inserite
nel progetto Isola di teatro: cartellone dedicato alle famiglie.
Ampio spazio è stato dato alla Scena Italiana: dal capolavoro
contemporaneo Scannasurice di Enzo Moscato per la regia di
Carlo Cerciello al flusso poetico di Theatrum Mundi Show, di
Pippo Di Marca, passando per Aldrovandi e la drammaturgia
giovane e irriverente di Homicide House o ancora per gli artisti
siciliani Ture Magro e Flavia Gallo, che esplorano la cultura
mafiosa con un taglio intimo e domestico in Malanova. Il secondo
spazio della Stagione è il Teatro Selinus di Castelvetrano.
Previsto anche un progetto con le scuole articolato in momenti
di formazione e fruizione tra laboratori e spettacoli e in cui è
inserita una inedita finestra sulla musica aperta grazie
all'omaggio a Rosa Balistreri, la cantrautrice del sud. A
firmare la regia di A number ma anche di una ripresa della
rilettura contemporanea di Jol Pommerat di Pinocchio - nel
progetto Un'Isola di teatro - è Luca Mazzone. "Entrambi gli
spettacoli rispondono all'identità di Teatro Libero che guarda
con curiosità e con grande apertura e spirito di condivisione
alla scena e alla drammaturgia europea e di oltreoceano",
commenta Mazzone. "Il nostro essere 'Liberi'ci ha permesso di
avere un approccio positivamente critico verso la città e il
territorio - dice Beno Mazzone, fondatore del Teatro Libero nel
1968 - ci siamo sempre mossi in direzioni difficili, nuove, in
controtendenza".
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