Dopo il ritrovamento di piccole
strutture murarie e frammenti ceramici antichi, la
soprintendenza dei Beni culturali di Palermo ha effettuato uno
scavo archeologico in corrispondenza del cantiere Anas CV 6,
sulla SS121-SS189 (tratta Palermo-Lercara Friddi) al centro
della cosiddetta "Pianotta di Vicari". E' stata così ritrovata
parte di un insediamento rurale di età romano-imperiale (I sec.
d.C.), utilizzato fino all'età tardo-antica (IV-V sec. d.C.).
Gran parte della fattoria doveva estendersi al di là
dell'area espropriata per l'allestimento del cantiere stradale.
Tuttavia, l'esplorazione ha consentito il rinvenimento di alcuni
vani, anche con materiale ancora "in posto", come una coppia di
anfore da trasporto parzialmente interrate nell'angolo di uno
degli ambienti, probabilmente destinato a deposito di derrate
alimentari. Nello scavo sono state portate alla luce anche
alcune istallazioni funzionali a vari tipi di lavorazioni come,
per esempio - nell'area a Nord dell'insediamento - una vasca
quadrangolare impermeabilizzata con un rivestimento in
cocciopesto, oltre a un piccolo forno costituito da ciottoli e
circondato da uno strato concotto.
L'insediamento è stato realizzato su un'area che era
frequentata già in età preistorica: infatti, vicino alla
fattoria è stata rinvenuta ceramica preistorica e tracce di
bruciato, risalenti - a un primo esame dei reperti - all'età del
Bronzo; in seguito il terreno era stato occupato da una
necropoli di età ellenistica (III sec. a.C.), come testimonia il
ritrovamento di un'incinerazione e di unguentari acromi
piriformi, posti negli strati immediatamente al di sotto delle
strutture murarie dell'edificio romano.
"La scoperta - dice la Soprintendenza - assume una
particolare rilevanza poiché si tratta di uno dei pochi casi di
scavo di un insediamento rurale di età romana nella Sicilia
occidentale. Il nuovo sito messo in luce contribuisce a chiarire
le dinamiche del popolamento di questa parte dell'isola nella
prima età imperiale, caratterizzata non solo dalla presenza di
ricche città costiere (come, per esempio, Palermo o Termini
Imerese), ma anche da un tipo di insediamento diffuso nel
retroterra dei grandi centri urbani, nelle aree di sfruttamento
agro-pastorale, territori a vocazione prevalentemente
cerealicola, fondamentali risorse economiche della Sicilia e
fonte privilegiata del rifornimento annonario di Roma".
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