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Montalbano Elicona, tra i borghi più belli d'Italia, dove tempo si è fermato

Attraverso dedalo vicoli eccoci al Castello che sovrasta centro

Redazione ANSA PALERMO

(di Giovanni Franco) (ANSA) - PALERMO, 5 MAR - Un dedalo di vicoli dove sembra che il tempo si sia cristallizzato nel passato. E' suggestivo il percorso per giungere al castello di Montalbano Elicona nel messinese che sorge su un poggio che sovrasta e domina l'omonimo abitato. Eccoci a 907 metri sul livello del mare in uno dei 9 comuni dell'isola che fanno parte del club dei Borghi più Belli d'Italia. E che rappresenterà la Sicilia nella sfida per l'elezione del "Borgo dei Borghi" attraverso il sito www.allefaldedelkilimangiaro.rai.it. In gara sono presenti i 20 borghi finalisti, ciascuno portabandiera di una Regione d'Italia. Circondato da boschi secolari, il centro abitato da 2.485 persone si trova nell'area dei Nebrodi con un panorama sul mare e le isole Eolie, l'Etna e i rigogliosi rilievi verdeggianti che lo circondano. Le prime testimonianze sull'esistenza del borgo risalgono all'XI secolo, quando risultava possesso demaniale. Nel 1232 si rivoltò contro Federico II di Svevia, parteggiando per il Papa insieme ad altri centri. Successivamente appartenne a diversi feudatari: a Matteo Palizzi nel 1350, a Vinciguerra d'Aragona nel 1359, ai Lancia nel 1396, ai Romano Colonna, ai Bonanno nel 1587. L'area del castello s'identifica con la primitiva rocca romana sulla quale si sedimentano le successive fortificazioni d'impronta bizantina e araba, culminate con la ricostruzione effettuata dai Normanni.
    Negli oltre otto secoli di storia il castello è passato più volte di proprietà, per alterne e oscure vicende: l'imperatore Federico II di Svevia impone un nuovo assetto politico e una diversa configurazione alla struttura urbanistica del centro Medievale ribellatosi alla sua volontà, demolendo parzialmente il primitivo manufatto, deportando gran parte della popolazione a Agrigento e procedendo in seguito, a una totale riedificazione della fortezza, portata a termine solo più tardi dal pronipote Federico III d'Aragona.(ANSA).
   

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