Tornano nell'isola di Ustica
alcuni reperti archeologici ritrovati 34 anni fa all'interno di
un "pozzo votivo" sul promontorio della Falconiera. Il sito era
un centro abitato di età ellenistica e romana. Il pozzo (un
bothros) conteneva materiale votivo tra cui unguentari e vasi
miniaturistici. Era collegato con il percorso accidentato che,
snodandosi per circa 500 metri, presenta numerose piccole
nicchie scavate lungo la parete rocciosa. Si connota
probabilmente come una "via sacra" sugli scoscesi pendii della
Rocca.
I reperti erano custoditi dal museo archeologico Antonio
Salinas di Palermo. La direttrice Francesca Spatafora li
restituirà domani al museo di Ustica. Tra i pezzi più importanti
un guttus (vaso poppatoio) a vernice nera configurato a scarpa
decorato con volto umano a rilievo e con iscrizione sul fondo,
un vaso a vernice nera zoomorfo, un vaso configurato a figura
umana accovacciata su animale e un vaso plastico a testa umana.
Si tratta di materiale che risale al periodo tra il III e il I
secolo a. C.
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