Dopo il Consiglio comunale, anche
i sindaci del territorio chiedono al sindaco di Corleone Nicolò
Nicolosi di ritirare le dimissioni presentate l'8 marzo a
seguito della vicenda dei vaccini anti Covid. Lo fanno con un
documento ufficiale presentato ieri pomeriggio in Aula
Consiliare. Durante la stessa seduta, Nicolosi ha anche fatto
sapere di aver ricevuto una busta con minacce e un proiettile.
Firmatari del documento sono i sindaci di Bisacquino,
Campofiorito, Chiusa Sclafani, Contessa Entellina, Giuliana,
Palazzo Adriano, Prizzi e Roccamena. "Un eventuale
commissariamento del Comune - scrivono - potrebbe comportare, in
questo periodo storico, una interruzione o un rallentamento dei
progetti già avviati e che riguardano l'intero nostro
territorio. Rispetto a tali progetti, che necessitano della
collaborazione di tutti i Comuni, quello di Corleone costituisce
l'ente capofila". I sindaci, fanno un esplicito riferimento al
lavoro fatto finora sulla viabilità provinciale che ha visto la
sinergia del Comuni del comprensorio con la Città Metropolitana
di Palermo, e al recente accordo siglato a Ficuzza sulle Aree
Interne.
Il Consiglio comunale di ieri è stata l'occasione per
Nicolosi per fare il punto su quanto fatto finora
dall'Amministrazione da lui guidata e sui progetti in itinere.
Il sindaco ha anche annunciato che, attraverso il suo avvocato,
si autodenuncerà al Tribunale di Termini Imerese per far luce in
maniera chiara e definitiva sulla questione del vaccino a cui si
è sottoposto a gennaio, insieme ad alcuni membri della giunta.
Inoltre ha annunciato che, presenterà querela contro chi ha
espresso il proprio dissenso sconfinando "nella diffamazione e
nelle offese alla dignità e all'onore del sindaco". Domani, in
una riunione con i capi gruppo del Consiglio comunale, il
sindaco deciderà se revocare le sue dimissioni.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA