Un bene confiscato alla
mafia diventerà ad Aci Sant'Antonio (Catania) una casa rifugio
destinata alle donne vittime di violenza e ai loro figli
nell'ambito del progetto 'Maggiu Sicilianu', realizzato dal
Comune con il cofinanziamento dell'Unione europea PON 'Legalità"
2014- 2020, Fondo Sociale europeo e Fondo europeo di sviluppo
regionale'. Stamane la consegna dei lavori, alla quale hanno
preso parte il sindaco Santo Caruso e l'assessore con delega
alla gestione beni confiscati alla mafia Quintino Rocca. A
riqualificare l'immobile sarà la cooperativa di Baslestrate
(Palermo) I & T, che si è aggiudicata l'appalto per i lavori di
recupero e rifunzionalizzazione per un importo complessivo di
circa 615.000 euro.
La Casa Rifugio sarà una struttura protetta e ad indirizzo
segreto con l'obiettivo di accogliere donne e bambini che hanno
bisogno di essere allontanati dal proprio luogo di residenza e
di trovare un rifugio tranquillo e sicuro da dove costruire un
nuovo progetto di vita, con il sostegno di un'equipe femminile
specializzata nel rispondere all'esigenza di un'utenza tanto
vulnerabile. L'immobile sarà ristrutturato per ospitare un
massimo di 10 ospiti fra donne e minori ed offrirà, accanto ai
servizi di base previsti, una serie di servizi migliorativi per
sperimentare un modello innovativo di inclusione sociale rivolto
alle donne vittime di violenza e ai loro figli.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA