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Teatro: "I traditori" torna in scena al Santa Cecilia

Teatro: "I traditori" torna in scena al Santa Cecilia

Il 17 luglio l'opera inchiesta di Palazzolo e Palazzotto

PALERMO, 12 luglio 2019, 10:33

Redazione ANSA

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Un momento dello spettacolo 'I traditori ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un momento dello spettacolo  'I traditori ' - RIPRODUZIONE RISERVATA
Un momento dello spettacolo 'I traditori ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna l'opera inchiesta "I traditori" sui misteri delle stragi del 1992. Dopo il Teatro Massimo, il 23 maggio scorso, si replica al Real Teatro Santa Cecilia di Palermo grazie al supporto della Fondazione "The Brass Group". Appuntamento il 17 luglio, alle 21,30. Il testo, di Salvo Palazzolo e Gery Palazzotto, è interpretato dall'attore Gigi Borruso, sul palcoscenico anche gli autori delle musiche: Marco Betta, Diego Spitaleri e Fabio Lannino. La regia è di Alberto Cavallotti.
    Ventisette anni sono passati dalle bombe che hanno squarciato la terra di Palermo, uccidendo Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Conosciamo i nomi di chi ha premuto i telecomandi delle stragi, il 23 maggio e il 19 luglio 1992, non sappiamo ancora chi ha rubato l'agenda rossa e il diario dei due magistrati che erano diventati i nemici numero uno della mafia e di chissà quali insospettabili complici dentro lo Stato. Gli indizi e le tracce dei traditori sono nei processi - dicono gli autori - Adesso, arrivano sul palcoscenico. Si riparte dai giorni delle stragi, scanditi dal colossale depistaggio attorno al falso pentito Scarantino, per arrivare ai momenti più bui di Palermo, gli anni Ottanta dove operarono altri traditori rimasti senza nome. Sul palcoscenico riecheggiano anche le parole di Salvatore Riina, intercettato in carcere nell'ambito dell'inchiesta Stato-mafia: I servizi segreti gliel'hanno presa l'agenda rossa, diceva al compagno dell'ora d'aria. Un'inchiesta dai toni forti, che ripercorre le domande di tanti giudici, tanti investigatori, tanti testimoni. Domande rimaste senza risposta. A metterle insieme quelle domande - dicono ancora Palazzolo e Palazzotto - è come se un cono di luce stringesse sempre più sui dettagli: e per un attimo, i traditori sembrano uscire dall'ombra che li protegge.
   

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