"Sono sorpreso. Francamente
ritenevo che dopo le decisioni del Tribunale della libertà di
Palermo, della giunta per le autorizzazioni della Camera dei
Deputati e di ben due pronunciamenti della Corte di Cassazione
circa l'assenza di fumus del reato, la Procura avesse tutti gli
elementi per chiedere da subito l'archiviazione sulla questione
riguardante il presunto scambio di nominativo del candidato
Caputo". Così l'On. Alessandro Pagano, vice Presidente del
gruppo parlamentare della Lega alla Camera dei Deputati, a
proposito dell'avviso di chiusura delle indagini notificatogli
dalla Procura della Repubblica di Termini Imerese nell'ambito
dell'inchiesta sui fratelli Caputo.
"Sarà compito dell'Autorità giudicante, sulla cui
imparzialità e serenità confido - prosegue - decidere se questa
vicenda merita un lungo ed estenuante processo oppure no.
Risulta confermata peraltro la mia assoluta estraneità ad
ipotesi di voto di scambio cui diversi organi di informazione,
senza distinguere le posizioni dei soggetti indagati, ancora con
grave superficialità continua ad accostarmi".
"La grave lesione della mia identità politica, da sempre e
notoriamente incompatibile con pratiche del genere, - conclude
Pgagano - mi costringe per rispetto degli elettori e del partito
in cui milito a tutelare la mia posizione dinanzi all'autorità
giudiziaria nei confronti di coloro i quali diffondono notizie
prive di fondamento".
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