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Teatro: "Il sentiero dei passi pericolosi" al Libero

Teatro: "Il sentiero dei passi pericolosi" al Libero

Tre fratelli in una foresta, metafora dell'inconciliabilità

PALERMO, 11 marzo 2019, 16:28

Redazione ANSA

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Matteo Sintucci - RIPRODUZIONE RISERVATA

Matteo Sintucci - RIPRODUZIONE RISERVATA
Matteo Sintucci - RIPRODUZIONE RISERVATA

 La compagnia torinese Tedacà porterà in scena giovedì 14 marzo (con replica venerdì 15), alle ore 21.15 al Teatro Libero "Il sentiero dei passi pericolosi" un testo di Michel Marc Bouchard, nella traduzione di Francesca Moccagatta, diretto da Simone Schinocca e interpretato da Matteo Sintucci, Andrea Fazzari e Mauro Parrinello. Le musiche sono di Maurizio Lobina.
    Al centro della trama ci sono tre fratelli molto diversi fra loro: Carl, il più giovane con aspirazioni piccolo borghesi; Ambroise, gallerista omosessuale e Victor, il più silenzioso e misterioso, colui che innesca il meccanismo drammatico. Nel giorno delle nozze di Carl viaggiano assieme per raggiungere il luogo della cerimonia ma hanno un incidente e si perdono in una foresta, da cui rischiano di non far ritorno. In questa solitudine sono costretti a parlarsi: s'illuminano così, violentemente, episodi del loro passato. Primo fra tutti il suicidio del padre, avvenuto anni prima, sotto il loro occhi, su quello stesso sentiero. "Un testo - spiega il regista Schinocca - che rivela la solitudine dei mondi in cui spesso ci si ritrova a vivere. Personaggi e ruoli - prosegue - che diventano gabbie, routine, da cui risulta impossibile distaccarsi, trovare spazi di dialogo. Una metafora dell'inconciliabilità di mondi nati e predestinati per essere vicini e che in verità si rivelano tragicamente sconosciuti. Unica occasione di fuga, il ritrovarsi in un non luogo, far cadere le proprie difese e i propri schemi, ritrovarsi a nudo dalle proprie maschere".
    Michel Marc Bouchard è uno fra i più noti autori contemporanei canadesi: nato nel 1958 ha iniziato la propria attività di scrittore negli anni Ottanta, imponendosi all'attenzione della critica e del pubblico con lavori incisivi nei contenuti e forti nello stile espressivo. Vincitore del premio "Dora Award" per la migliore opera teatrale e del "Floyd S. Chalmers Canadian Play Award" come miglior drammaturgo canadese, è molto amato dalla critica anche in Italia.
   

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