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Teatro: quell'amore infranto che fa crollare le pareti

Al Libero "Il cielo in una stanza", la canzone diventa dramma

  Torna al Teatro Libero la compagnia teatrale partenopea Punta Corsara che da giovedì 17 a sabato 19 gennaio, alle ore 21.15, porterà in scena "Il cielo in una stanza" di Armando Pirozzi ed Emanuele Valenti, quest'ultimo anche regista e interprete insieme a Giuseppina Cervizzi, Christian Giroso, Sergio Longobardi, Valeria Pollice e Gianni Vastarella, con la collaborazione artistica di Marina Dammacco.
    Lo spettacolo è prodotto da Fondazione Teatro di Napoli - Teatro Bellini e 369 gradi di Roma."Il cielo in una stanza", scritta da Gino Paoli e interpretata di Mina nel 1960, è la canzone di un amore che abbatte le pareti di una stanza, il racconto di una storia comune, nata in un luogo intimo, privato, come la propria casa. "Se però questa casa crolla, cosa resta del sogno romantico, cosa resta della giovane coppia che l'ha sognato e cosa diventa quel luogo che il crollo ha portato via? Il testo, ambientato negli anni Novanta, affonda le radici negli anni Cinquanta - spiega il regista e interprete Emanuele Valenti - e nell'ombra della figura emblematica di Achille Lauro, il primo grande imprenditore italiano, armatore, sindaco nel '52 e punto di unione con la destra. Legata alla sua figura c'è tutta la questione della speculazione edilizia, dovuta all'imprenditoria collusa con la politica, slegata dalla partecipazione della popolazione".
    E' infatti in una stanza napoletana degli anni '50 che ora "non ha più pareti", che incontriamo una comunità di personaggi che fa i conti con il proprio passato, quello del boom immobiliare, che diede il via ad un processo di trasformazione sociale, secondo un piano regolatore delle esistenze che guardava al futuro e irrimediabilmente stravolgeva le identità conosciute. Dall'emigrazione in Svizzera alla speculazione edilizia, viste secondo le logiche dell'evocazione, lo spettacolo si fa racconto, una rivisitazione allucinata della classica commedia eduardiana in tre atti.(ANSA).
   

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